Il mestiere dello scrittore
“Il mestiere dello scrittore”, edito come tutte le opere di Murakami Haruki dalla Einaudi, è una lettura rigenerante, dalla quale si può imparare molto, se si legge quanto dice l’autore con la mente aperta, senza inserirvi giudizi o preconcetti propri. Murakami parla con saggezza e obiettività di se stesso e di ciò che lo circonda, della società in cui è cresciuto e di come sia cresciuto.
Molte delle sue idee potrebbero guarire, aiutare a guarire questo nostro mondo se ognuno nel proprio piccolo e il sistema nel suo complesso le mettesse in pratica, perché non c’è niente di meglio di una società felice, o che si impegni a intraprendere la direzione giusta per diventarlo.
A volte si ripete – lo ammette lui stesso – soffermandosi più volte, a distanza di poche pagine o di interi capitoli, nel ribadire alcuni specifici concetti e questo può risultare ridondante, ma sono pensieri e idee a cui tiene particolarmente.
Il suo desiderio è che siano ben recepiti e compresi dal lettore, per non essere frainteso, esponendoli il più chiaramente possibile.
Murakami si dimostra essere interessante come scrittore e come uomo, qualcuno con cui sarebbe piacevole confrontarsi, arricchendo così le proprie argomentazioni, il proprio bacino di idee, con un punto di vista diverso e stimolante.
È una lettura che può portare ad emozionarsi in alcuni passaggi, certo questo dipende soprattutto dalla sensibilità e dalla esperienza del lettore, che approccerà il libro. Non a tutti farà lo stesso effetto, ma sicuramente è una lettura che arricchisce interiormente e accresce la conoscenza che si ha di questo autore:
i passi fatti, la determinazione nel farli e nel farli fino all’ultimo, senza fermarsi a metà strada. E poi trovare strade nuove, alternative per raggiungere i lettori di tutto il mondo, maschi e femmine, in egual misura, di ogni età, i quali si pongono domande nel leggere le sue opere e ne discutono con gli amici o in famiglia, accorciando in tal modo le distanze con l’autore. Per Murakami c’è un legame situato molto in profondità tra lui e i suoi lettori, che non viene mai meno. Questo è tanto vero quanto più l’intera opera di un autore fa emergere emozioni, riflessioni e insegnamenti, e quanto più racconti una storia originale e con una originalità di scrittura tutta sua, riconoscibile tra mille.
La fiducia che si darà a questo autore sarà incondizionata e anche se non tutte le storie incontreranno il gusto di un lettore – difficilmente si possono creare capolavori in sequenza – questi ha voglia di leggere la storia successiva con trepidante attesa.
In “Il mestiere dello scrittore” si avverte la concreta sensazione che Murakami stia di fronte, parli di persona, faccia un discorso a tu per tu, con ognuno dei suoi lettori, utilizzando un linguaggio che ha in sé la familiarità di un amico o comunque di una persona vicina.
Chi ha letto i suoi libri conosce già qualcosa di lui, della sua interiorità, e lo stima e lo apprezza per tutto ciò che sa regalare, storia dopo storia, emozione dopo emozione.
In queste pagine svela qualcosa in più di sé: di come sia diventato scrittore, di cosa rappresenti per lui scrivere, cosa sia l’originalità e avere tempo per scrivere senza pressioni, per chi bisogna scrivere e che occorre un allenamento fisico, oltre che mentale, per proseguire la carriera di scrittore professionista. Racconta la sua esperienza diretta, affrontando svariati argomenti.
Alla fine della lettura, chi lo ama come scrittore, lo amerà anche per la sua effervescente umanità e chi non lo conosce sarà incuriosito dal leggere le sue opere, citate nel libro per esporre alcuni esempi o aneddoti che stimolano a livello profondo il desiderio di sapere cosa ha scritto in questi primi trentacinque anni.
È una lettura appagante e apre le porte di un nuovo mondo da scoprire. Buona lettura!
Il mestiere dello scrittore
Titolo originale: Shokugyō toshite no shōsetsuka
Autore: Murakami Haruki
Traduzione: Antonietta Pastore
Casa editrice: Einaudi, 2017
Pagine: 190
Prezzo:€ 18.00
Francesca Caruso
|