Sconfitta per Avatar alla
notte degli Oscar, trionfa la Bigelow!
L'ex moglie di Cameron vince l'Oscar per il miglior film e
la miglor regia con «The hurt locker»
Notte di sconfitte per Avatar al Kodak theatre. Il film di James
Cameron, arrivato alla notte degli Oscar come favorito, è stato
sconfitto nelle categorie chiave da The Hurt Locker un film costato
molto poco per gli standard hollywoodiani.
La pellicola di Kathryn Bigelow, tra l'altro ex moglie di Cameron, ha
conquistato la statuetta per il miglior film e quello per la miglior
regia lasciando al kolossal di Cameron i premi più «tecnici» come quello
per miglior scenografia, fotografia grazie all'italiano Mauro Fiore ed
effetti speciali.
Sei Statuette
- A The Hurt Locker, sono andate sei statuette tra cui, oltre quella per
miglior film e miglior regia, quelle per la migliore sceneggiatura
originale, miglior montaggio, miglior suono, miglior montaggio del
suono.
La strada per l'Oscar fatta dal film della Bigelow è molto lunga: uscito
nel 2008 e presentato alla mostra del cinema di Venezia, è uscito in
sordina in Italia ma ha costruito il proprio riscatto in un momento in
cui la guerra in Iraq è un tema quasi tabù per Hollywood. The Hurt
Locker racconta la storia di una squadra di artificieri impegnata in
Iraq e in particolare la dipendenza di uno di loro dalla scarica di
adrenalina che gli trasmette disinnescare gli ordigni preparati dalla
guerriglia irachena.
La dedica -
«È il giorno più bello della mia vita» ha detto la Bigelow, che ha
voluto dedicare il suo film «a tutti gli uomini e le donne che portano
un'uniforme in ogni parte del mondo.
E non soltanto i soldati ma anche i vigili del fuoco che sono sempre
pronti per noi quando serve».
Ad Avatar resta comunque il primato del botteghino: dalla sua uscita ha
incassato più di due miliardi e mezzo di dollari ed è il film che ha
incassato di più nella storia del cinema.
Gli altri candidati - Gli altri candidati per miglior
film - mai così tanti nella storia degli Oscar - erano il melodramma a
sfondo sportivo The Blind Side; Inglourious Basterds di Quentin
Tarantino; il cartone animato della Pixar Up; il fantascientifico
sudafricano District 9; l'indipendente An Education; A serious man di
Joel and Ethan Coen; «Tra le nuvole» la sorpresa di quest'anno: il
dramma Precious.
I migliori attori - Tra gli altri premi vanno segnalati
in particolare quello a Sandra Bullock, la cui carriera era data per
spacciata a ogni flop e che invece nella notte del Kodak Thetare si è
portata a casa la statuetta di miglior attrice; e quello come miglior
attore a Jeff Bridges. Da notare che la Bullock aveva ricevuto nella
stessa serata anche il premio quale peggior attrice, nell'ambito dei
Golden Raspberry Awards, per la sua performance nel film «All About
Steve».
Gli Italiani
- Premiati anche due italiani. Mauro Fiore, che ha ricevuto la
statuetta per la fotografia (in Avatar), ha gridato «Viva l'Italia»
concludendo il suo breve intervento sul palco. Per lui si tratta del
primo Oscar. Nato in Calabria, Fiore si è trasferito negli Stati Uniti a
sette anni e ha vissuto a lungo a Chicago. I genitori erano poi tornati
in Italia, mentre lui decise di restare negli States, dove ha
cominciato la sua scalata ad Hollywood nella scuola di Janush Kaminsky.
Ha attualmente al suo attivo una ventina di film, tra cui Training Day.
Una statuetta è andata anche Michael Giacchino, per la miglior colonna
sonora nel film «Up». Ritirando la statuetta, Giacchino ha sottolineato
che il cinema «non è una perdita di tempo» e ha invitato tutti i giovani
a non demordere nell'inseguire il sogno del cinema.
«Quando ero piccolo - ha ricordato l'italoamericano - i miei genitori mi
hanno sempre sostenuto. Tutti intorno a me mi sostenevano dicendo che
quello che sognavo non era una perdita di tempo». «Molti ragazzi - ha
concluso - non hanno lo stesso sostegno che ho avuto io. A loro dico:
credeteci». Giacchino è nato nel New Jersey, ma nel 2009 ha ottenuto la
cittadinanza italiana. I nonni sono infatti originari dell'Abruzzo e
della Sicilia. Nel 2008 ha ottenuto una nomination all'Oscar per la
colonna sonora di Ratatouille.
In lizza per il premio quest'anno c'era anche un altro italiano, Marco
Beltrami per la colonna sonora di The Hurt Locker.
TUTTI I PREMI:
MIGLIOR FILM: "The Hurt Locker'"
MIGLIOR REGIA: Kathryn Bigelow ("The
Hurt Locker")
MIGLIOR ATTORE: Jeff Bridges ("Crazy Heart")
MIGLIOR
ATTRICE: Sandra Bullock ("The Blind Side")
MIGLIOR ATTORE NON
PROTAGONISTA: Christoph Waltz ("Bastardi senza gloria")
MIGLIOR
ATTRICE NON PROTAGONISTA: Mònique ("Precious")
MIGLIOR SCENEGGIATURA
ORIGINALE: Mark Boal ("The Hurt Locker")
MIGLIOR SCENEGGIATURA NON
ORIGINALE: Geoffrey Fletcher ("Precious")
MIGLIOR FILM D"ANIMAZIONE:
"Up"
MIGLIOR FILM STRANIERO: "El Secreto de Sus Ojos" (Argentina) di
Juan Josè Campanella
MIGLIOR SCENOGRAFIA: Rick Carter, Robert
Stromberg e Kim Sinclair ("Avatar")
MIGLIOR FOTOGRAFIA: Mauro Fiore
("Avatar ")
MIGLIORI COSTUMI: Sandy Powell ("The young Victorià)
MIGLIOR
MONTAGGIO: Bob Murawski e Chris Innis ("The Hurt Locker")
MIGLIOR
TRUCCO: Barney Burman, Mindy Hall e Joel Harlo ("Star Trek")
MIGLIOR
COLONNA SONORA: Michael Giacchino ("Up")
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE:
"The Weary Kind", di Ryan Bingham e T.Bone Burnett ("Crazy Heart")
MIGLIOR
MONTAGGIO SONORO: Paul N.J. Ottosson ("The Hurt Locker")
MIGLIOR
SUONO: Paul N.J. Ottosson e Ray Beckett ("The Hurt Locker")
MIGLIORI
EFFETTI SPECIALI: Joe Letteri, Stephen Rosenbaum, Richard Baneham e
Andrew R. Jones ("Avatar")
MIGLIOR DOCUMENTARIO: "The Cove" di Louie
Psihoyos e Fisher Stevens
MIGLIOR CORTO DOCUMENTARIO: "Music by
Prudence" di Roger Ross Williams e Elinor Burkett
MIGLIOR CORTO
ANIMATO: Logorama di Nicolas Schmerkin
MIGLIOR CORTO D"AZIONE: "The
New Tenants" di Joachim Back e Tivi Magnusson
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