1994 |
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Scritto da Chicco D'Aquino | |
giovedì 05 marzo 2020 | |
1994, Ita 2019
Capitolo finale della saga dedicata agli anni berlusconiani dove i nostri anti-eroi(ma
non quelli negativi di brechtiana memoria!) sono ancora alle prese con dilemmi,
problematiche, logiche di potere patologiche, distanti dal paese reale.
E' un assetto, quello che si delinea,
para-democratico, verticistico, iperclientelare (e non è una novità) dove, stante la
debolezza strutturale di una sinistra divisa e litigiosa, si assiste al punto di caduta più
basso delle istituzioni repubblicane nate dalla Resistenza. La recitazione, spesso difficile quando si tratta di biografie, qui è misurata e sapientemente dosata in tutti gli attori; Stefano Accorsi si cala perfettamente nel prototipo dell'ex settantasettino ora paladino prezzolato di una farlocca rivoluzione liberale, Paolo Pierobon (Berlusconi) riesce a mantenere entro limiti decenti la straripante volgarità del vero presidente e ne esce con estrema professionalità, Guido Caprino(Pietro Bosco) si calza addosso il modello del leghista nascente con assoluta naturalità e Myram Leone(Veronica Castello), legata a lui da un rapporto tormentato, sempre brava a rendere l'idea del mercimonio generalizzato in cui era scaduta la politica ai tempi degli animal spirits. Aggiungiamo la determinatezza recitativa di Laura Chiatti, ex di Notte e il quadro è completo. Lo consigliamo caldamente a chi non ha passato una giornata difficile ed è in vena di ripercorrere (come in un brutto sogno) alcuni momenti di quel periodo burrascoso e grottesco. Chicco D'Aquino |
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