88 Minutes
Titolo originale: 88 Minutes
USA: 2007 Regia di: Jon Avnet Genere: Thriller Durata: 108'
Interpreti: Con Al Pacino, Alicia Witt, Amy Brenneman, Leelee Sobieski, Benjamin McKenzie, Deborah Kara Unger, William Forsythe
Sito web: www.88minutes.com
Nelle sale dal: In dvd - Inedito Nelle Sale
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
Jack Gramm,(Al Pacino),è un docente di psichiatria all'Università di Seattle e collabora con l'FBI. Anni prima,aveva contribuito pesantemente a fare condannare Jon Forster,(Neal McDonough),assassino seriale,che ora sta per saldare definitivamente il proprio debito con la Giustizia con l'applicazione del massimo della pena,nonostante si sia sempre dichiarato innocente. Quando una giovane studentessa viene trovata morta,uccisa con lo stesso modus operandi degli omicidi perpetrati da Forster,lo psichiatra,nel corso degli approfondimenti sul caso,convinto di avere a che fare con un emulatore,viene raggiunto da una telefonata che lo avverte che restano 88 minuti alla conclusione della sua vita.
Trama già nota,questa,che mette in primo piano lo scandire dei minuti,come protagonista di un thriller che,però,non ne rispetta le credenziali.
Una pellicola scialba e senza il sale di alcun dosaggio adrenalinico,scorre piatta davanti allo spettatore,che attende invano il cambiamento di una rotta troppo rettilinea per attirare interesse. La scena in apertura,un omicidio dai canoni secondo tradizione,del tutto priva della pur minima tensione ad un pathos emotivo,si rivela profetica all'intero sviluppo della successiva narrazione.
Tutto il film è condotto con una stanca regia di stampo televisivo,discontinua e rallentata ed è incapace di conferire al racconto lo spessore di un film noir che avrebbe potuto avere ben altre chances se confezionato con un qualche arricchimento nella immaginazione prospettica.
Ma di questo,si rimane a digiuno.
Al contrario la pellicola,si lascia alle spalle il fascino della trama costruita sulla dominante della psichiatria criminale,perde il ritmo, manca di downbeat,inciampa nella noia e si diluisce in un vuoto contenitore di immagini prive di sentimento.
Nessun senso di vibrante inquietudine,dunque,in questo "88 Minutes",che offre la sonnolenta sensazione di un piatto telefilm già visto e rivisto in seconda serata,restando avaro di emozioni e spunti d'interesse ma prodigo di manieristici deja-vu.
E' un peccato rilevare il basso profilo di una pellicola che esce troppo in fretta da una produzione farraginosa,nonostante le sue potenzialità.
Purtroppo,lo smalto di Jon Avnet ha perso brillantezza,dopo "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno" e "L'angolo rosso",e ci si domanda perchè la produzione,abbia optato per la decisione di ambientare una storia a Seattle con i girati a Vancouver,almeno per una pellicola con Al Pacino come protagonista.
Il quale,come d'abitudine,gioca il suo ruolo di discriminante con la caparbietà che lo contraddistingue.
"88 Minutes" non si è aperto sugli schermi delle sale italiane,ma,come in altri Paesi d'Europa,è rimasto nelle retrovie della distribuzione diretta in DVD,ma conforta non poco un altro appuntamento con il poliedrico istrione,interprete di mille storie di ogni uomo,grande professionista ed efficace
spartitraffico in grado di valorizzare ogni prodotto in vendita sul bancone della più opportunistica Hollywood.
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