Alibi e sospetti
Titolo originale: Le grand alibi
Francia: 2008 Regia di: Pascal Bonitzer Genere: Thriller Durata: 93'
Interpreti: Miou-Miou, Lambert Wilson, Valeria Bruni Tedeschi, Pierre Arditi, Anne Consigny, Mathieu Demy, Caterina Murino, Maurice Bénichou, Céline Sallette, Agathe Bonitzer, Emmanuelle Riva, Dany Brillant, Alain Libolt, Hélène Devynck, Hélène Frappat
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Nelle sale dal: 29/05/2009
Voto: 4
Trailer
Recensione di: Mauro Missimi
L'aggettivo ideale: Piatto
Tratto dal libro "The Hollow" della regina del giallo Agatha Christie, uscito in Italia con il titolo Poirot e la salma, questo Alibi e Sospetti del regista francese Pascal Bonitzer, autore già di molte sceneggiature di rilievo non rispecchia quasi in niente le atmosfere misteriose e coinvolgenti del libro della Christie.
Ma non bisogna fargliene un cruccio perchè è sempre stato storicamente molto difficile rendere appieno questo tipo di libri, che sono accuratamente descrittivi dei luoghi e dei personaggi, e tutto ciò mal si sposa con le potenzialità del mezzo cinematografico.
Il ritrovo è il solito, per chi conosce i libri della Christie: una bellissima e grande residenza in campagna dove si ritrovano varie persone, tutte con scheletri nell'armadio, e tutti più o meno con buoni motivi per uccidere il donnaiolo Pierre. Et voilà il delitto è servito. Purtroppo però nel libro viene dato ampio risalto alla minuziosa descrizione psicologica dei personaggi ( e la loro relativa appartenenza a determinati ambienti sociali ) mentre nel film questo non avviene per dare maggior importanza all'azione, tra l'altro molto lenta e non supportata da una regia all'altezza. Il risultato è un giallo con molta infamia e poca lode, banalizzato a tal punto che non sembra appartenere alla regina del giallo. Anche le recitazioni degli attori sono molto dimesse e sottotono : fanno il loro compito senza passione e con poca convinzione, se non per la bravissima ( perfetta nel ruolo ) Caterina Murino, in netta ascesa in questi anni.
Il film risulta molto piatto, un illustrazione di un caso senza peraltro "l'accompagno" di un detective che aiuta lo spettatore a seguire il corso degli eventi e dell'inchiesta: la scelta di Bonitzer di eliminare un personaggio come Poirot e di traslare tutta la vicenda ai giorni nostri non si è certo rivelata azzeccata. Si perde molto tempo, ma in malo modo, sulla complicata rete di relazioni che legano i personaggi, vecchie passioni, vecchie rivalità, nuove gelosie e nuovi rancori.
Ma chi conosce bene i libri della Christie si accorgerà che l'importanza che lei riesce a dare alle sue storie è dovuta essenzialmente allo "svolgimento del gioco" e non al risultato finale, cosa che invece nella pellicola francese è totalmente assente, anzi è proprio la parte finale del film che diventa un insieme di clichè cinematografici estranei allo stile del film.
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