Alta tensione
Francia: 2003. Regia di: Alexandre Aja Genere: Thriller Durata: 91'
Interpreti: Cécile de France, Maïwenn Le Besco, Philippe Nahon, Frank Khalfoun, Andreï Finti, Oana Pellea, Marco Claudiu Pascu, Jean-Claude De Goros, Bogdan Uritescu, Gabriel Spahiu
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Voto: 7
Recensione di: Piergiorgio Ravasio
Questa volta, forse piu' che mai, si puo' dire che il titolo
abbia pienamente centrato le atmosfere e lo stato d'animo
suscitato nello
spettatore durante la visione del film.
La pellicola viene presentata dal grande Luc Besson e diretta da
un quasi esordiente Alexandre Aja che, nonostante la breve
esperienza da giovane ventiquattrenne, e' riuscito a produrre un
bel film dai connotati ben definiti per gli amanti del
genere.
Trama piuttosto scontata ma diretta con grande abilita' e
maestria. Marie e Alex sono due giovani studentesse che si
ritrovano nel casolare dei genitori, in aperta campagna, per
prepararsi al prossimo esame universitario.
La piacevole atmosfera di isolamento e puro concentramento,
viene subito interrotta dalla comparsa, notturna, di un serial
killer che, con estrema violenza e ferocia stermina, uno dopo
l'altro, il padre, la madre e il fratello di Alex. Infine, non
sazio, incatena Alex e, a bordo di un furgoncino (ricordate
Jeepers Creepers ?), la porta via con se'. Marie sara' l'unica superstite che dovra' fare l'impossibile per
salvare
la propria amica. Ci riuscira' ? Sicuramente il finale del film non si risolve in una banale
risposta a questo interrogativo. Il colpo di scena conclusivo,,
decisamente inaspettato, lascera' tutti a bocca aperta (sia chi
lo ha apprezzato, come me .... sia chi lo critichera' per
mancanza di originalita').
Al di la' degli ultimi quindici minuti, la pellicola si
distingue per il
raggiungimento del suo scopo: colpire al cuore delle paure piu'
elementari
e nascoste del nostro io.
Le certezze (o quasi) della nostra vita, vengono clamorosamente
messe in discussione e colpite a sangue nella loro naturalezza:
il calore e l'affetto familiare, i rapporti di amicizia, il
silenzio e la quiete di una casa di campagna, il relax di una
settimana di ferie, il totale e conciliante silenzio di una
notte estiva.
Tutto questo va a sfracellarsi inesorabilmente contro la pazzia
di un uomo, uno "sconosciuto", che improvvisamente piomba nella
nostra vita e, con una fredda e lucida razionalita' elimina, ad
uno ad uno, tutti gli affetti e i valori della nostra esistenza.
Ed anche l'ambientazione del film (quasi esclusivamente al
chiuso, o comunque circoscritta ad ambiti ben definiti) sembra
volerci ricordare come il pericolo possa essere piu' vicino a
noi di quanto si possa immaginare, senza doverlo cercare tanto
lontano dalla nostra vita quotidiana.
Ultima nota, non indifferente, attiene alla ferocia e al gusto
dello splatter
(che sembra un po' tornato di moda negli ultimi tempi). Un mix
di scene
che rendono il film (vietato ai minori) decisamente
sconsigliabile ai soggetti facilmente impressionabili.
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