At the End of the Day - Un giorno senza fine
Titolo originale: At the End of the Day
Italia: 2010. Regia di: Cosimo Alemà
Genere: Thriller
Durata: 93'
Interpreti: Stephanie Chapman-Baker, Sam Cohan, Valene Kane, Neil Linpow, Lutz Michael, Andrew Harwood Mills, Monika Mirga, Daniel Vivian, Tom Stanley, Michael Schermi
Sito web ufficiale: www.attheendoftheday.it
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: 22/07/2011
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Marco Chiani
L'aggettivo ideale: Forte
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In una giornata assolata, un gruppo di amici composto da uomini e donne si avventura nella boscaglia per una partita di soft-air, un gioco di squadra che consiste nella simulazione di tattiche e scontri militari con fucili giocattolo.
Durante l'esercitazione, improvvisamente, una delle ragazze scompare nel nulla; è l'inizio di una folle caccia all'uomo condotta da tre sconosciuti in assetto da guerra che imbracciano armi vere.
La qualità e la forza espressiva delle immagini di Un giorno senza fine appaiono evidenti fin dalle sequenze iniziali ambientate nell'abitacolo di una macchina in viaggio.
Diversi personaggi interagiscono, parlano, discutono, attraversano il paesaggio, si determinano a vicenda. Poi un tonfo. Un cane è finito sotto le pesanti ruote, chiaro presagio di morte che rimanda a quell'apertura della pellicola in cui alcune minacciose figure nascondono nel terreno delle mine antiuomo. Due blocchi contrapposti dunque: sette giovani che si dirigono in una zona isolata di cui ignorano il passato e tre uomini con faccia e comportamento da criminali di guerra pronti ad aspettarli. Benché lasci volutamente nell'ombra il disegno dei cattivi per accrescerne il potenziale intimidatorio, Cosimo Alemà è chiarissimo nel mostrare la fisionomia di un film fatto di sfide sia a livello narrativo che produttivo: da una parte, la scelta di spaventare preferendo il sole del giorno all'oscurità della notte, il rischioso ricorso al bel quadro (i dettagli degli arbusti, gli insetti) e l'eccessiva drammatizzazione delle situazioni forti, dall'altra, invece, la volontà – inoltre ben ripagata dalle vendite all'estero – di dirigere un titolo che valichi gli asfissianti confini nazionali grazie ad un cast di attori anglofoni e ad un mix di generi facilmente vendibile.
Dopo un gran numero di videoclip firmati per i maggiori artisti della scena musicale italiana, il regista romano esordisce al cinema con un action-thriller di consumato mestiere che dà sull'horror contemporaneo, perdendo però la ghiotta occasione di dire qualcosa di profondo sui limiti dell'umano in situazioni estreme, sulla terribilità della natura, sullo scontro primigenio tra civile e selvaggio. Tuttavia la tensione è palpabile: si contano con ansia i proiettili ancora a disposizione dei malcapitati, ci si guarda attorno per scovare vie di fuga e possibilità di salvezza in una sadica battuta che coinvolge lo spettatore in anfratti risaputi ma ben restituiti da uno sguardo cinematografico già adulto.
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