Cani di paglia
Titolo originale: Straw Dogs
USA: 2011. Regia di: Rod Lurie Genere: Thriller Durata: 111'
Interpreti: Laz Alonso, Alexander Skarsgård, James Marsden, Kate Bosworth, Willa Holland, James Woods, Dominic Purcell, Walton Goggins, Anson Mount, Rhys Coiro, Billy Lush, Drew Powell, Rick LaCour, Megan Adelle, Kelly Holleman, Kip Cummings, Tim J. Smith
Sito web ufficiale: www.strawdogsmovie.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Infiammabile
Scarica il Pressbook del film
Cani di paglia su Facebook
Mi piace
Discriminante importante quella della significato della violenza,nel cinema di ogni tempo.
La brutalità nei film può portare con sè il senso di una tematica sviluppata in un'analisi concreta di contenuti,come pure l'accezione di una gratuità solo visiva e privata di ogni peso qualitativo o valore simbolico.
L'abuso della dignità umana ha molte facce e molti nomi nel calendario di un cinema sempre più teso a sondare le pieghe di qualsiasi società e sempre meno incline a ossequiare i tabù imposti dall'epoca che lo accoglie.
"Funny Games","L'ultima casa a sinistra","The Bleeding House",e via dicendo,sono le viscere dello stupro dell'intimità,dove la profanazione degli affetti e delle mura di casa è l'abbassamento della condizione umana allo stadio animale.
Dove la prevaricazione si dilata a lambire i territori meno esplorati della psicologia,affrontando gli studi sugli equilibri malati fra oltraggio e vendetta,il cinema allunga lo sguardo su uno scenario più ampio,che può e deve raccogliere le realtà che fanno a sfondo al racconto.
Se regista e sceneggiatore non riuscissero a focalizzare il palcoscenico sociale della storia,il rischio di frattura fra ambientazione storica e significato sarebbe inevitabile.
"Cane di paglia" di Peckinpah (1971),fu il luogo dei peccati di una Nazione affondata in Vietnam e testimone dei nuovi fermenti di una società al risveglio dalle illusioni infrante del decennio precedente e dei movimenti alternativi meno utopistici e più politici,dei quali la corrente femminista concretizzava l'idealismo più esasperato e carnale.
Dustin Hoffman perpetrava la sua vendetta sullo sfondo agitato delle nuove sensazioni e nuovi timori di una Nazione inquieta e scossa dagli avvenimenti che avrebbero segnato un'era.
Al lavoro del regista Rod Lurie,"Straw Dogs",va riconosciuto un respiro ed un'anima propria,declinando ogni invito alla sua lettura come rifacimento dell' originale di Peckinpah.
David Sumner (James Marsden) e sua moglie Amy (Kate Bosworth) sono diretti a Blackwater,Mississippi,per trasferirsi nella casa dove Amy è cresciuta.
David è uno sceneggiatore e cerca nell'isolamento della provincia la pace per poter portare a termine uno script sulla Stalingrado del 1943.
Amy è una attrice e questo ritorno alla vecchia casa la fa sentire isolata e annoiata.
Non passa molto tempo dl loro arrivo in paese,che la coppia incontra Charlie (Alexander Skarsgard),vecchia fiamma di Amy,di cui si intuiscono subito le intenzioni.
David lo assume,con la sua squadra,per riparare il tetto della casa,ma alle incessanti provocazioni del gruppo,seguiranno le minacce e le intimidazioni che porteranno David ad un punto di non ritorno,dove la tragedia si consumerà nell'annullamento di vite sprecate.
Pur rimanendo fedele nella trama,il film di Lurie va inserito in differenti contesti storici,dai quali trae i contenuti fedeli alla sua epoca.
Se Peckinpah poneva l'accento sull'isolamento di David e Amy nella campagna inglese,Lurie grava pesantemente sugli stereotipi della provincia sudista americana,aperta nelle sue realtà più aspre e controverse.
Viene fotografata una comunità immersa nella sottocultura che vibra della diffidenza e del sospetto,respira dell'isolamento e si allarga al rifiuto delle leggi e dei regolamenti della convivenza e dell'accettazione.
Lurie illustra uno scontro di modelli culturali e su questo conflitto imbastisce il senso di tensione che innerva il contrasto fra la tolleranza di David,l'ambigua prudenza di Amy e l'ostilità grossolana di una comunità disfunzionale ed avversa,in cui
il regista lucida le ombre di una realtà razzista mai sepolta nella terra della provincia americana sudista,dilaniata dalla prevaricazione di colore e origine,appuntando sulla divisa dello sceriffo afroamericano (Laz Alonso) i meriti di veterano della guerra in Iraq.
Mentre il film di Peckinpah è dominato dalla figura di Hoffman,su cui il regista fissa l'obiettivo per fargli narrare lo stravolgimento interiore del protagonista e il suo dilaniante sconcerto per una nuova identità rivelata,il racconto di Lurie si apre ad uno spaccato sociale invaso dal senso di una violenza più universale e dilagante su ogni piano dell'opera,come il grido di un coro di umanità ammalata.
Più che sulle pulsioni intime di un uomo represso e seviziato,l'accento è posto sulla percezione visiva della bestialità e della ferocia tradotte in ogni linguaggio espressivo.
Così,nella sequenza della caccia,il cervo che muore è la caduta dell'innocenza violata e la carezza di David sul manto dell'animale ucciso è il tocco sporco di mani ignobili sul corpo violato di Amy.
Lo scomodo erotismo raccontato nel film di Peckinpah,in "Straw Dogs" invade la scena con i tratti del cinema di questa epoca.
L'ambiguità intrigante che pervade le sequenze erotiche di Peckinpah,qui si fa aperta aggressione ai sensi e l'altalena fra le scene di stupro e di caccia è il dialogo morboso fra dignità lacerata e sacrilegio della vita.
L'pilogo è segnato dai rumori sordi e ossessivi di lunghe sequenze fortemente tormentate dagli spettri dell'odio e della violenza,montate su un ritmo frenetico scandito dai battiti della ferocia oleosa che imbratta protagonista e audience,chiamati al crudele tribunale di una vendetta impietosa.
Nè in "Cane di paglia" nè in "Straw Dogs" Amy confessa la violenza subita,ma in entrambe le versioni le sue mani sono alzate a difesa dei diritti alla santità della vita privata e a una dovuta giustizia.
|