Changeling
Titolo originale: Changeling
USA: 2008. Regia di: Clint
Eastwood Genere: Thriller Durata: 140'
Interpreti: Angelina Jolie, John
Malkovich, Riki Lindhome, Amy Ryan, Colm Feore, Devon Gearhart, Jeffrey Donovan,
Kelly Lynn Warren, Devon Conti
Sito web: www.changelingmovie.net
Nelle sale dal: 14/11/2008
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
Los Angeles, 1928. Christine Collins (Angelina Jolie) vive con il figlio Walter in quartiere residenziale della città. Un giorno, però, tornando a casa dal lavoro la donna non trova più il bambino e ne denuncia la scomparsa.
La polizia lo cerca e dopo cinque mesi sembra averlo ritrovato, ma Christine è certa che quel ragazzino non sia suo figlio. Il pastore della chiesa di San Paul (John Malkovich), in lotta contro la corruzione e l'abuso di potere da parte del dipartimento di polizia, aiuterà la donna a svelare il mistero.
Con il suo usuale stile freddo, preciso e profondamente riflessivo il regista Clint Eastwood conduce un'indagine umana e psicologica per le strade di una Los Angeles alla fine degli anni '20, per poi sfumare questo intenso dramma con le tinte del classico thriller moderato. Il film pone come incipit una breve carrellata di immagini in campo lungo descriventi la città moderna americana come appariva in quell'epoca. L'introduttiva illustrazione ambientale viene utilizzata con notevole cognizione da Eastwood per collocare la vicenda nello spazio e nel tempo, facendo adattare lo spettatore al luogo prima che la storia abbia di inizio.
L'analisi prosegue con lenti movimenti di macchina in una penombra soffusa che rivelano l'interno della casa di Christine, concentrando l'attenzione sulla piccola sfera esistenziale della madre e del figlio, in relazione allo sfondo metropolitano che li circonda. Un primo tratto caratteristico della regia di Eastwood, già palesato in altri suoi precedenti lavori come Million dollar baby", riguarda proprio il gioco di luci con il quale la descrizione di un sito scenico viene attuata: in tal caso questa scelta entra perfettamente in sintonia con il mistero sul quale poggia il tema portante del film, ovvero la scomparsa di minori e la ricerca di una madre che non sa dove sia il proprio figlio, temendo inoltre che egli non sia più vivo.
Il dramma interiore, vissuto con lacerante sofferenza e attesa dalla protagonista Christine, si unisce alla preoccupazione dell'opinione pubblica. La donna si ritrova a dover affrontare non solo la sparizione di Walter ma anche un intero dipartimento di polizia che si dimostra ostile, ipocrita e corrotto, impegnato in trame politiche e osservato da vicino da un giornalismo allora incalzante, manipolato a regola d'arte.
Christine lotta con armi di per sè svilenti, il dolore, l'angoscia e l'ostinazione, componenti che la conducono ingiustamente all'ospedale psichiatrico, laddove la propria solitudine muta tragicamente in isolamento fatiscente.
Il cineasta americano relega una madre in un limbo sospeso fra speranza e disperazione, costruito intorno al personaggio intrappolato in un vero e proprio incubo. La denuncia del pastore in seguito alla tragica esperienza della donna dà il via alla seconda parte della vicenda, che con un montaggio ad alto effetto drammatico e spiazzante genera un fatto non psicologico ma socialmente realistico, un evento di cronaca che prende piede con agghiacciante solerzia e tensione.
Il delitto come motivo supposto e poi appurato origina il dubbio, filo sospeso fra speranza ed evidenza, fra amore materno e crimine consumato.
L'alternanza efficace fra prospettive, ambienti e stato d'animo personale e collettivo costituisce una struttura solida e importante per l'approdo ad un finale incerto. Angelina Jolie, candidata all'Oscar come miglior attrice protagonista, offre un'interpretazione che dà ragione al suo eclettismo artistico, mostrandosi necessaria per raccontare una storia che suscita inquietudine poichè tratta da un fatto di cronaca. Una storia vera.
|