E venne il giorno
Titolo originale: The Happening
USA: 2008. Regia di: M. Night Shyamalan Genere: Thriller Durata: 124'
Interpreti: Mark Wahlberg, Spencer Breslin, John Leguizamo, Zooey Deschanel, Tony Devon, Betty Buckley, Frank Collison, Victoria Clark, Jeremy Strong, Stéphane Debac
Sito web: www.thehappeningmovie.com
Nelle sale dal: 12/06/2008
Voto: 5,5
Recensione di: Dario Carta
Il docente universitario Elliot Moore (Mark Wahlberg),con la moglie Alma (Zooey Deschanel) e l'amico e collega Julian (John Leguizamo),sono in fuga da Philadelphia,verso la campagne della Pennsylvania,per trovare la salvezza di fronte ad un inspiegabile evento che spinge,senza apparente motivo,le persone al suicidio.
Presto ci si renderà conto che questo fenomeno minaccia la più profonda realtà umana:l'istinto di sopravvivenza.
Nessuno,però,è in grado di dare spiegazioni plausibili a queste morti violente autoinflitte dalle vittime.
Tra le ipotesi avanzate,c'è il pericolo del terrorismo,o un virus o un esperimento sfuggito al controllo,ma ben presto si fa strada la certezza che una neurotossina,rilasciata dalle piante,agisce da inibitore sulla parte del sistema nervoso dell'uomo,che ne governa l'istinto vitale. Il film è scritto,prodotto e diretto da M. Night Shyamalan,già bravo regista dell'ottimo "il sesto senso" (1999). Le sue opere successive,(Unbreakable-il predestinato,2000),dopo aver segnato il picco della sua carriera con"The Sign",(2002),hanno disceso il versante della collina,passando per "The Village"(2004) e perdendo del tutto la strada con "Lady in the Water"(2006),(meritando a Shyamalan i due peggiori Awards di quell'anno,peggior regista e peggior attore non protagonista).
In seguito,è stato difficile al regista trovare finanziatori per i suoi progetti.
Solo dopo capillari ricerche ed atti di umiltà,tradotti in tagli e modifiche al copione,Shyamalan potè trovare nella Fox i fondi per il suo script. Ma forse,sia la Fox che Shyamalan,avrebbero fatto meglio ad impiegare altrimenti tempo e denaro.
Sembra che il regista non offra aria alla sua coscienza professionale e conferma i suoi recenti flop come risultato del suo rifiuto per le leggi di Hollywood.
"Ho due opzioni - dice - o conformarmi alle norme,...,o adeguarmi ad esse...;non sarei dove sono adesso,se non avessi rinnegato quelle convenzioni...".
"E venne il giorno"("The Happening"),è una banale pietanza insapore su una tavola spoglia di condimenti e spezie.
Nulla dà la possibilità di conferire le caratteristiche di un intrigante Sci-Horror movie ad una storia che non cattura e che sa di stantio e già visto ad ogni inquadratura.
La perplessità disegna gli occhi dello spettatore fin dalle prime scene,quando,in una situazione più grottesca che tragica,si assiste al precipitarsi di corpi dai ponteggi di un cantiere,in una serie di immagini e suoni che richiamano più al cadere di mele dall'albero che ad esseri umani che trovano una morte violenta.
Le tragedie che tessono gli antefatti,sono presentate con una regia di sapore passito,che ci riporta ad un cinema già visto ed applaudito un tempo,per caratteristiche che ora non affascinano più.
Non è il caso di scomodare nomi illustri ("L'invasione degli ultracorpi"-Don Siegel,1956),o di trovare affinità con l'infelice "Invasion" (2007- con Nicole Kidman).
Tanto meno di strizzare l'occhio a capolavori come "Gli uccelli" (Hitchock-1963),cosa che Shyamalan,con un bel po' di sfacciataggine ha fatto.
L'Uomo che soccombe alla Natura,che trova la sua rivincita,non è un'idea nuova ("The Day After Tomorrow").
Casomai,su un tema già studiato e straesaminato,oggi può essere l'originalità con cui questo viene proposto,ad attirare attenzione ed avvincere.
Ma qui,le strade vuote nelle immagini che scorrono,più che rappresentare la tragedia di un'umanità che muore,rappresentano la totale assenza di idee e qualità.
La sceneggiatura si presenta malcombinata e maleassortita nelle proposte sceniche,prive di ogni anima o movimento (cosa dire della sequenza degli impiccati o delle trovate dei suicidi con pistola con gli astanti fermi in piedi per strada,come manichini?).
La parentesi Psycho/Horror/Esoterica dell'ospitalità nella fattoria,rompe il passo del racconto,ma è un tassello che non trova il suo posto nel mosaico,ammesso che lo sia,e lascia intendere che il 6° senso è lontano e il brivido viene portato via dallo stormire del vento fra i rami delle povere piante.
Nessuno degli attori sembra credere a quello che sta facendo.
Mark Wahlberg strabuzza gli occhi,forse cercando di leggere l'ora della fine delle riprese e non c'è traccia in lui della verve di "Shooting",o di chi apre le scene del "Planet of The Apes",o,ancora,della comparsa in "The Departed",o in "La tempesta perfetta".
La pellicola si stiracchia disperata fino alla fine e lì ci si accorge che non c'è speranza ne' per il Mondo,ne' per lo spettatore,che,a quel punto,si è ormai trovato a vedersi tutto il film.
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