Funny Games
Titolo originale: Funny Games
USA: 2007. Regia di: Michael Haneke Genere: Thriller Durata: 112'
Interpreti: Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Brady Corbet, Devon Gearhart
Sito web: www.wip.warnerbros.com/funnygames
Nelle sale dal: 11/07/2008
Voto: 4
Recensione di: Francesco Manca
“Nel 1971 “Arancia meccanica” ci sconvolse…”
Così dice il trailer del remake americano del film di Michael Haneke del 1997, e verrebbe proprio da dire: “Quanto ha ragione…”
Ma “Arancia meccanica” è, senza alcun dubbio, uno dei migliori film della storia del cinema dal XX secolo a oggi, e se l’intento del film di Haneke era quello di “riproporre”, o quanto meno “ridisegnare” il Sacro Progetto di Kubrick sul grande schermo, dal canto mio, posso dire per certo che non si è neanche lontanamente avvicinato.
Le premesse di “Funny Games” era buone, anzi, azzarderei dire ottime, ma sin dalle prime battute, queste premesse vengono immediatamente infrante.
Il film parte lentamente, si sviluppa lentamente, e finisce lentamente, come una sorta di “trilogia della morte” alla Gus Van Sant, ma non è questo l’aspetto negativo della pellicola; è che in “Funny Games” la lentezza è utilizzata per distruggere letteralmente lo spettatore, e non per affascinarlo ed emozionarlo come accaduto in opere come “Gerry”, “Elephant” e “Last Days” di Van Sant, e in questo modo, si finisce con la sola conclusione possibile (e immaginabile), vale a dire: agonizzare.
Quella che sto per usare non è un’espressione cinematografica, ma questo “Funny Games” è davvero una noia mortale, come ho detto, agonizzante; dico questo perché, esprimendo un giudizio pienamente soggettivo, le lunghe e interminabili riprese a camera fissa adottate per tutta la durata del film, mi hanno al quanto “disturbato”, cosa che mi capita di rado quando mi trovo alla visone di un film.
Molte scelte prese dal regista Haneke, mi sono risultate incomprensibili, come per esempio quella di inserire un tema musicale classico sui titoli di testa e improvvisamente, spezzare questa atmosfera di tranquillità con il Metal Satanico, o ancora quella di strutturare il suo rifacimento americano nella stessa, identica maniera con cui aveva girato il film originale del ’97.
Non trovo altri termini con cui si possa definire questo prodotto, e incomprensibile è l’unico che mi sembra opportuno attribuirgli; non c’è un senso e un fine logico, non c’è connessione tra l’immaginario di Haneke e l’immaginario degli spettatori, e non c’è sintonia fra la concezione che lo stesso autore ha della violenza e della sua rappresentazione.
Quindi, cos’è “Funny Games U.S.”?
La mia risposta è che è un film “sbagliato”.
Per quanto riguarda il cast, non c’è nulla di ribadire più di quanto non sia già stato fatto; Naomi Watts(anche produttrice esecutiva), Tim Roth, Michael Pitt e Brady Corbett sono degli ottimi attori, e forse è proprio il giovane Pitt che eccelle sopra i tre, proprio per la sua espressione che mescola il diabolico e il gigione, una sorta di “Luciferino” vestito di bianco che insieme al suo giovane “compagno d’avventure” vagherà in eterno tra le tranquille case di montagne a “chiedere uova” e a seminare violenza e morte.
Ma sfortunatamente, non è solo il cast che fa la differenza, quindi, è con grande dispiacere che mi tocca mettere una brutta parola su “Funny Games U.S.” e a sconsigliarlo a chi è ancora curioso di vederlo.
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