Identikit di un delitto
Titolo originale: The Flock
USA: 2007 Regia di: JWai-keung Lau Genere: Thriller Durata: 105'
Interpreti: Richard Gere, Claire Danes, Avril Lavigne, Ed Ackerman, Dwayne L. Barnes, Josh Berry, Frank Bond, Twink Caplan, Susan Conklin, Erik Davies, Victoria Gallegos
Sito web: www.theflockmovie.nl
Nelle sale dal: 15/08/2008
Voto: 7,5
Recensione di: Giancarlo Zappoli
Erroll Babbage è un detective incaricato di monitorare il recupero alla società di ex detenuti colpevoli di reati a sfondo sessuale. Erroll sta per andare anticipatamente in pensione perché i suoi superiori non intendono più sopportare i suoi metodi che spesso sconfinano dall'ambito della legalità. Ha però ancora un compito: deve fare entrare nell'ambiente la collega che lo sostituirà, la giovane Allison Lowry. Il suo dovrebbe essere un incarico di routine ma in quegli stessi giorni una ragazza scompare ed Erroll ha immediatamente la sensazione che si tratti di un sequestro operato da maniaci. Coinvolge così la restia Allison nelle indagini che non gli competono, anche perché sulla sua coscienza pesa un caso simile del passato che non era riuscito a risolvere.
Andrew Lau è finalmente giunto ad Hollywood. Dopo aver vinto l'Oscar per interposto Maestro (Scorsese con The Departed trasposizione americana del suo Infernal Affairs) ora dirige il suo primo film made in Usa. Non si può certo parlare di un esordio commercialmente felice, visto che il film, completato nel 2007, ha avuto negli States un'apparizione in aprile al Festival di Palm Beach e poi è finito dritto dritto in dvd.
È sicuramente il caso di chiedersi il perché dato che Richard Gere costituisce comunque ancora un richiamo per il vasto pubblico, che accanto a lui c'è una giovane attrice di valore come Claire Danes e che, per soprammercato, in un ruolo minore troviamo anche la pop star Avril Lavigne. Il traino degli Oscar avrebbe dovuto fare anch'esso la sua parte. Invece… Invece The Flock (Il gregge, titolo ben più significativo, come vedremo, dell'iperanonima titolazione italiana) ha delle qualità che evidentemente la grande distribuzione americana (in molti altri Paesi il film è approdato nelle sale) considera dei difetti.
Lau ha offerto a Gere uno dei ruoli più tormentati della sua carriera. Babbage è un poliziotto assolutamente disilluso nei confronti di quel 'gregge' di cui deve occuparsi. È convinto (e ciò che accade intorno a lui sembra dargli ragione) che i 'malati di sesso' non possano guarire e finiscano inevitabilmente (e nonostante le possibili buone intenzioni) con il ricadere nelle stesse identiche perversioni che li hanno condotti in carcere. Per neutralizzarli non riesce a non ricorrere a metodi brutali. Gere offre luci ed ombre al suo personaggio introverso e monorientato e Lau accompagna lui e la combattuta Danes attraverso gli spazi bui degli antri in cui si sevizia così come nella squallida luminosità delle strade che attraversano l'America più profonda e desolata.
Ma, scavando come ama fare sul confine tra bene e male, tra legalità e violenza, il regista inserisce immagini di perversione e di amputazioni, motivate dalle necessità narrative ma comunque scioccanti. Scioccanti, ovviamente, non per chi ama Saw e derivati ma (così deve aver pensato la distribuzione) sicuramente sì per chi ha in mente ben altri tipi di 'film con Gere' (ivi compresi anche i thriller). Ecco allora l'ostracismo che probabilmente ha trovato una motivazione in più nella mancanza di rispetto del cosiddetto politically correct. Babbage non crede, come abbiamo detto, alle possibilità di recupero dei criminali che deve controllare. Non si tratta di una generalizzazione, si tratta di una particolare tipologia di reati. Ma questo non si può comunque affermare in un nome di una retorica redimibilità che sicuramente va affermata ma non può essere assolutizzata.
Di fronte a questo essere umano senza più illusioni lo spettatore viene spinto a riflettere.
Lo scopo non è quello di fargli rimpiangere i giustizieri della notte ma semmai quello di offrirgli un film che è quasi una diretta prosecuzione del meritatamente lodato Seven.
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