Il caso Thomas Crawford
Titolo originale: Fracture
USA, Germania: 2007. Regia di: Gregory Hoblit Genere: Thriller Durata: 113'
Interpreti: Anthony Hopkins, Ryan Gosling, David Strathairn, Rosamund
Pike, Embeth Davidtz, Billy Burke, Cliff Curtis, Fiona Shaw, Bob
Gunton, Josh Stamberg, Xander Berkeley, Zoe Kazan, Judith Scott, Gary
Cervantes, Petrea Burchard
Sito web: www.fracturemovie.com
Nelle sale dal: 02/11/2007
Voto: 6,5
Recensione di: Ciro Andreotti
Quando l'Ingegner Crawford, in preda a un raptus di gelosia, uccide la moglie Jennifer, nulla fa pensare che possa sfuggire al braccio della morte. L'uomo, trovato sul luogo del delitto dall'amante della moglie, il detective Nunally, e immediatamente accusatosi dell'omicidio, non oppone la benché minima resistenza né all'arresto né all'aggressione del detective. Nel corso del processo l'accusa viene affidata a Willy Beachum, giovane avvocato della procura distrettuale, prossimo a un nuovo incarico presso uno studio molto prestigioso di Los Angeles. Tutto sembra propendere per un accusa di omicidio a sfondo passionale, ma l'arma del delitto non viene ritrovata e le possibilità di incriminare Crawford iniziano a essere sempre più esigue.
Una sapiente via di mezzo fra “L'Avvocato del Diavolo”, diretto nel 1997 da Taylor Hackford; e un legal thriller vergato da John Grisham. Questa la sintesi di un film che può amarsi o odiarsi, con sufficiente indifferenza ma che comunque non lascia di certo lo spettatore privo di colpi di scena confezionati con maestria e che sono aiutati da protagonisti, e co-protagonisti, di primissimo livello: fra i secondi è difficile non notare il capo dell’ufficio del procuratore distrettuale: Joe Lo bruto; interpretato da David Strathairn, il quale dopo aver sfiorato l’Oscar 2006 per il ruolo di Edward Murrow nel “Good Night, and Good Luck” di Gorge Clooney è poi rientrato prontamente nei ranghi del caratterista schivo di sempre, compresa questa sua ultimissima fatica fatta di poche, ma significative, inquadrature. Fra i primi spicca invece il solito Anthony Hopkins che ripete il compito di attore teatrale consumato e che fa da perfetto contraltare al Willy Beachum interpretato dall’ormai ventottenne, ma non si direbbe, Ryan Gosling; nel ruolo abbastanza stereotipato di avvocato giovane e arrivista prossimo al successo ma che per tutta la pellicola si consuma fra dubbi morali abbastanza inusuali, per un personaggio del suo stampo, il tutto se non ci trovassimo di fronte a una finzione cinematografica.
Consigliato quindi per una serata senza particolari pretese se non quello di vedere un film con alcuni colpi di scena ben escogitati.
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