Il codice Da Vinci
USA: 2006. Regia di: Ron Howard Genere: Thriller Durata: 142'
Interpreti: Tom Hanks, Jean Reno, Audrey Tautou, Alfred Molina, Ian McKellen, Paul Bettany
Recensione di: Valentina Pieraccini
Cannes - La calunnia è un venticello e il gossip, il pettegolezzo
prurito costante di tante coscienze, non è una passione esclusiva dei
nostri tempi.Anzi, a giudicare dal "Codice Da Vinci" cartaceo o di
celluloide che sia, il pettegolezzo è in primis 'divino' e radicato
nella storia dell'umanità fin dai tempi di Cristo.
Dan Brown, autore del bestseller da 50 milioni di copie, immagina che sotto il
nome del Santo Graal si celi molto più che una semplice coppa.
Si celerebbe un intero mondo di contenuti, segreti e misteri protetti
dal cavalierato dei templari da allora ad oggi.Portatore di scomode
realtà, il Graal è al contempo ricercato da una prelatura della Chiesa,
l'Opus Dei, desiderosa di metterne a tacere le verità.Con alla base un
tema controverso e mille critiche preventive da parte dei religiosi più
timorati, "Il Codice Da Vinci" ha offerto una nuova occasione alla
macchina organizzativa di Hollywood di produrre una pellicola
milionaria (125'000'000 Dollari), con un cast stellare nonché
internazionale.
Tra Parigi e Londra, Robert Langdong - il volto è di Tom Hanks,
professore di simbologia religiosa, si trova protagonista di una fuga a
due - al suo fianco la crittografa interpretata dalla Tautou (ricordate
Amelie?) - invischiato in una vicenda molto più grande di lui tanto da
poterne solo intravederne i contorni.
Accusato ingiustamente di ben tre omicidi, ha inizio la sua disperata
ricerca della sacra reliquia con alle costole un inquietante albino
dalla pistola fin troppo facile.Protetta dagli occhi dei critici di
tutto il mondo fino alla presentazione della Croisette, la pellicola di
Ron Howard, Oscar per il genio matematico di "A Beautiful Mind", si
snoda tra inquadrature fumose e flash back, viaggi e fughe per le città
avendo però scordato almeno in parte l'elemento suspense.
Desideroso di rispettare il libro amato da milioni di lettori pur
dovendolo piegare alle necessità filmiche, il risultato lungo oltre due
ore e venti lascia storditi - un po' come il protagonista nei bagni del
Louvre - incuriositi dai tanti indovinelli che qui vengono appena
accennati.
Siamo dinnanzi ad un thriller che si fa semplice intrattenimento, e
accetta di rendersi davvero interessante se e solo se preso con
leggerezza.Lungo, complesso e riassuntivo, tra pochi giorni sarà alla
portata del pubblico cinematografico che lo stesso Howard esalta e
invoca, desideroso che i temi controversi contenuti non facciano
banalmente gridare allo scandalo ma piuttosto siano portatori di un più
sano confronto.
|