Il colore del crimine
USA: 2006. Regia di: Joe Roth Genere: Thriller Durata: 116'
Interpreti: Samuel L. Jackson, Julianne Moore, Edie Falco, Ron Eldard, William Forsythe, Aunjanue Ellis
Recensione di: Piergiorgio Ravasio
Tratto dal romanzo
di Richard Price "Freedomland" (pubblicato nel 1998 con un grande
successo di pubblico), Il colore del crimine, partendo da un
banale caso di furto d'auto, approda a sviluppi molto piu'
dolorosi quali la sparizione di un bambino e i conflitti sociali
legati agli equilibri di due comunita'.
Al pronto soccorso di un ospedale giunge, sanguinante, Brenda
Martin (Julianne Moore): una giovane donna che vive in una zona al
confine tra i quartieri popolari di Dempsy (abitati in prevalenza
da afroamericani) e la cittadina di Gannon (un sobborgo
residenziale per operai bianchi).
Alla polizia racconta di essere stata aggredita e minacciata da un
uomo che, con forza, l'ha trascinata fuori dalla sua auto
abbandonandola ferita nel mezzo della notte e privandola della sua
auto.
La versione dei fatti non convince a fondo il poliziotto Council
(Samuel Jackson) che, dopo alcune ore di incessanti domande,
scopre dalla donna che sul sedile posteriore dell'auto dormiva il
figlioletto di quattro anni.
Il peggior incubo degli abitanti di Gannon sta per concretizzarsi:
qualcuno delle case popolari ha rapito uno di loro. Ma soprattutto
l'ostilita' latente tra le due comunita' rischia di degenerare in
un violento conflitto. Anche Council e' afroamericano ed e' un pilastro per la sua
comunita'; molto amato e rispettato dagli abitanti del posto dove
e' avvenuto il furto d'auto. Scoprire il colpevole lo mettera'
parecchio sotto pressione. La sua posizione e' alquanto difficile:
proteggere la gente degli alloggi popolari e nel contempo non puo'
opporsi al lavoro di altri colleghi. Come se non bastasse vive
anche il tormento personale di un figlio in prigione.
La vicenda di un bambino bianco scomparso e un presunto rapitore
nero finisce presto sotto una fortissima pressione dei media e lo
scontro razziale viene alla luce non appena la polizia fa
irruzione nel territorio di competenza di Council arrestando ogni
possibile sospetto.
Notevole l'interpretazione della Moore che ha ben rappresentato il
ruolo di una donna dal passato poco limpido (scuola abbandonata,
giri di droga); convinta che la gente non la noti o non si
preoccupi per lei a meno che non faccia qualcosa di sbagliato.
La maternita' le cambia profondamente la vita: il figlioletto, che
necessariamente deve dipendere da lei, in un certo senso la aiuta
a crescere: la fa diventare donna e la rende l'unica ragione di
vita.
Il colore del crimine e' un film con un buon ritmo e una trama
intensa ed altamente emotiva; racconta una storia che va al di la'
del puro svago e affronta temi che riguardano tutti noi: dal
razzismo, allo scontro sociale, alla salute mentale, per non
parlare dell'analisi dei rapporti padre/figlio, fratello/sorella e
in generale tra individui di una comunita'.
La solidarieta' e' un valore importante ed e' bello vedere come
una intera comunita' possa lavorare con tanta energia positiva per
uno scopo comune, concentrandosi su cio' che rende simili anziche'
sulle differenze.
E a questo film va anche il merito di ricordarci che non e' mai
troppo tardi per cambiare, in meglio, la propria vita.
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