Il quarto tipo
Titolo originale: The Fourth Kind
USA: 2009 Regia di: Olatunde Osunsanmi Genere: Thriller Durata: 98'
Interpreti: Milla Jovovich, Will Patton, Hakeem Kae-Kazim, Corey
Johnson, Enzo Cilenti, Elias Koteas, Alisha Seaton, Daphne Alexander,
Mia McKenna-Bruce, Tyne Rafaeli, Eric Loren, Raphaël Coleman, Pavel
Stefanov, Kiera McMaster, Sarah Houghton
Sito web: www.thefourthkind.net
Nelle sale dal: 22/01/2010
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Cognitivo
Il Quarto tipo è l’ennesima dimostrazione di come l’uomo veda gli extra terrestri cattivi, pronti ad usarci come cavie per i loro esperimenti, forse perché nell’alieno l’essere umano vede se stesso, il proprio modo di agire. Basti pensare a quanti sono gli animali da laboratorio che gli scienziati utilizzano per sperimentare questo o quel prodotto che, dopo essere testato e attuate le opportune modifiche, viene immesso nel mercato. Inoltre c’è da dire che l’uomo stesso per sua natura ha un lato malvagio, da qui si comprende come sia più facile credere che in questo l’alieno ci assomigli.
Il film è basato su un caso che si sta studiando attualmente, il regista Olatunde Osunsanmi mette in scena un thriller, accompagnato da immagini e registrazioni audio documentati dalla dottoressa Abigail Tyler. Vi si racconta la storia di una psicologa, che ha perso tragicamente il marito, ma che ha proseguito il lavoro con i suoi pazienti, i quali durante le sedute le riferirono un’identica versione di ciò che avevano visto la notte precedente. Tutti ricordano un gufo bianco fuori della finestra che li fissava.
La psicologa, per venire a capo di queste strane similitudini, mette sotto ipnosi, per primo, Tommy Fisher.
L’uomo esce dalla seduta traumatizzato da qualcosa che l’aveva terrorizzato, ciò che segue questo evento coinvolge sempre di più la dottoressa in prima persona e i suoi due bambini. Abigail inizia a indagare sul fenomeno, scoprendo diverse storie di persone scomparse in Alaska dagli anni ’60 in poi. Ciò di cui è stata testimone, l’ha spinta a credere all’incredibile: ai rapimenti alieni.
Il titolo del film si riferisce al quarto livello in cui sono stati divisi i diversi contatti con gli extra terrestri, questa divisione risale al 1972. Nel quarto tipo si identifica il rapimento.
L’aspetto che il regista mette in primo piano, a differenza di molti altri film che hanno trattato questo argomento, è il mistero che si cela dietro avvenimenti inspiegabili, facendone un thriller ad alta tensione. Non si vedono gli alieni, ma si lascia supporre che ciò che le persone vedono e che li terrorizza sia un’entità non umana. Si lascia lo spettatore libero di crederci o meno, “sei tu che devi decidere”. Olatunde Osunsanmi sceglie di raccontare la storia includendo l’intervista fatta dallo stesso regista alla vera Abigail Tyler, alla ricostruzione filmica del suo racconto, dove Milla Jovovich interpreta la psicologa, dando così, in alcuni momenti, un taglio documentaristico, che lo si ritrova un po’ ovunque nel film, anche nella camera a mano che segue l’attrice in alcune inquadrature.
Tutti gli attori sono riusciti a infondere ai rispettivi personaggi il senso di inquietudine, di paura e di spossatezza mentale che eventi di siffatta natura possono generare. Milla Jovovich mostra di avere una padronanza delle emozioni, che mette in gioco, perfetta.
La musica e i suoni messi in campo contribuiscono fortemente a creare un’atmosfera sospesa tra ciò che è reale e ciò che potrebbe scaturire dalla mente. Nell’inquadratura viene, in più di un’occasione, affiancata la ricostruzione scenica alla registrazione video originale, è questo crea in colui che guarda il senso di inquietudine che il regista voleva trasmettere.
Nel delineare la storia Olatunde Osunsanmi rimane equidistante, non giudica e non si schiera, lascia solo la riflessione su un argomento che divide l’opinione pubblica in modo netto, c’è chi crede e chi è scettico.
È un fatto che questo genere ha da sempre avuto una forte presa sul pubblico cinematografico, ma anche televisivo.
I misteri che pervadono l’universo immenso e sconosciuto è ricco di fascino, l’ignoto fa paura e affascina al tempo stesso, catturandone l’attenzione.
Il Quarto Tipo è un film che si avvicina più al thriller che alla fantascienza, è pieno di ritmo ed è godibilissimo sia per gli appassionati del genere sia per chi si approccia per la prima volta.
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