La notte non aspetta
Titolo originale: Street Kings
USA: 2008. Regia di: David Ayer Genere: Thriller Durata: 123'
Interpreti: Keanu Reeves, Forest Whitaker, Amaury Nolasco, Hugh Laurie, Chris Evans, Naomie Harris, Common, Cedric the Entertainer, Jayceon "The Game" Taylor, Terry Crews, Martha Higareda, Kate Clarke
Sito web: www.foxsearchlight.com/streetkings
Nelle sale dal: 27/06/2008
Voto: 7
Recensione di: Dario Carta
Tom Ludlow (Keanu Reeves),è un detective del corpo della polizia di Los Angeles,estremamente disinvolto nel raggiungere il suo scopo di perseguire il crimine.
Straziato nel suo intimo dalla recente morte di sua moglie,vive la sua vita al limite,svincolato da norme o regole morali,girando di notte per gli angoli più bui di una realtà ripugnante ed affrontando con l'alcool nelle vene,una società reietta,vomitando alla sveglia e conferendo alla sua arma il potere di una giustizia raggiunta senza patemi d'animo.
Non riconosce autorità,ma vive sotto l'ala del capitano Wander (Forest Whitaker),che lo protegge come le pupille dei suoi occhi,arrivando a coprirlo nei suoi portamenti estremi.
Quando un suo collega muore tragicamente,gli sviluppi trascinano Tom in un caso di corruzione nel suo stesso dipartimento.
Chi ha dimestichezza con i romanzi di James Ellroy,può sentirsi affascinato dall'idea di andare a vedere questo film,conoscendo la narrativa sferzante dello scrittore e prevedendo,con l'aiuto di una buona trasposizione cinematografica,un buon noir poliziesco.
"La notte non aspetta",è basato su una sceneggiatura di James Ellroy,affiancato da Kurt Wimmer ("Ultraviolet"-2006,"Equilibrium",2002,"Il caso Thomas Crown",1999),e Jamie Moss.
In origine,il titolo doveva essere "The Night Watchmen",cambiato in seguito con "Street Kings",per evitare ogni equivoco con "Watchmen",appartenente al filone delle pellicole ispirate agli action comics.
Le sequenze di apertura consentono di non nutrire dubbi sulla fonte dello script.
L'azione,che non si fa attendere,l'ambientazione,il profilo psicologico dei protagonisti,lo scontro immediato proposto senza mezzi termini,la stessa ambientazione negli scorci metropolitani,riportano,con realismo e fedeltà,alle crude descrizioni nelle pagine dei libri di Ellroy,in una commistione di immagini forti,senza pietà umana e menzogne,violenza e miserie.
Ellott è cantore americano,di tutto questo.
La sua stessa vita è un resoconto degli spaccati sociali che descrive.
Afflitto dall'abuso di alcool e droghe fin dalla sua giovinezza,fu segnato a vita dall'assassinio di sua madre.
La sua sregolatezza,la si può leggere nei recessi dei suoi romanzi fra le righe di corruzioni,insabbiamenti apparenze,vite corrotte;tutto può portare a pensare che nulla è come sembra,nessuno è veramente chi si propone di essere e tutto oscilla finto,intorno ad una realtà che non è tale.
A questa violenza,"La notte",non si sottrae ed è vero che gli eventi si susseguono senza soluzione di continuità in un vortice di scoperte e smentite,in veste di brutalità ed equivoco.
Ricordiamo,per analogia,pellicole come "Training Day","Dark Blue",il più recente "Hash Times,i giorni dell'odio" ed "Affari sporchi",ma "La notte",è una storia che sembra volersi sbarazzare di luoghi comuni e diktat commerciali.
E' un film crudo,tutt'altro che scontato,aspro,bagnato nel sangue,pregno dell'aria respirata da uno scrittore che non lascia possibilità alla redenzione e che vede precipitare i valori di una umanità che sta marcendo.
Ellroy non abbandona i suoi fantasmi e li invoca,quando scrive "The Black Dahlia",richiamando nel caso dell'omicidio irrisolto che porta questo nome,i lati oscuri della scomparsa di sua madre,mescolando verità ed ossessione.
Keanu Reeves contraddice le sue fattezze bellocce con la grinta scolpita su una faccia che non accenna,neanche per un secondo,ad un sorriso.
E' bravo,disperato,sofferente e riesce a gridare il suo rifiuto per tutto ciò che di guasto gli vive intorno.
Ma non vola al livello del grande Forest Whitaker,incapace,neanche a volerlo,di non inserirsi nelle ossa dei suoi personaggi con una naturalezza sorprendente,qualsiasi parte gli si chieda di interpretare.
Hugh Laurie cita a più non posso il suo Dr. House,al punto di far pensare ad un errore di montaggio in postproduzione.
Dai libri di Ellroy sono stati tratti "Indagine ad alto rischio",ispirato a "Le strade dell'innocenza",(Blood On The Moon"-1984,"L.A. Confidential",dall'omonimo titolo del romanzo,con Kevin Spacey,Russell Crowe e l'Oscar Kim Basinger, e "The Black Dahlia" di Brian De Palma,con Scarlett Johansson e Josh Hartnett,2006.
Lo stile di Ellroy,stracciato,scarno,hardboiled,lo configura ideale per le descrizioni della Los Angeles che ama ed odia,con le sue strutture tarlate,(..."chi ci protegge da chi ci protegge?...") e lo ha reso lo scrittore che descrive la sofferta realtà maledetta della sua America.
"Io sono il maestro della finzione - afferma - sono anche il più grande scrittore di romanzi di crimine mai esistito.Io sto al crimine romanzato,come Tolstoy alla narrativa russa e Beethoven alla musica".
|