La talpa
Titolo originale: Tinker Tailor Soldier Spy
Gran Bretagna, Francia, Germania: 2011. Regia di: Tomas Alfredson Genere: Thriller Durata: 127'
Interpreti: Gary Oldman, Kathy Burke, Benedict Cumberbatch, David
Dencik, Colin Firth, Stephen Graham, Tom Hardy, Ciarán Hinds, John Hurt,
Toby Jones, Svetlana Khodchenko, Simon McBurney, Mark Strong, Jared
Harris
Sito web ufficiale: www.tinker-tailor-soldier-spy.com
Sito web italiano: www.cinema.yahoo.com/la-talpa
Nelle sale dal: 13/01/2012
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Domenico Astuti
L'aggettivo ideale: Freddo
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La storia è tratta dalla celebre trilogia spionistica di John Le Carré
pubblicata nel 1974, adesso per la prima volta è portata sugli schermi, dopo la
fortunata serie tv del 1979 con il grandissimo Sir Alec Guinness, dal regista
svedese Thomas Alfredson (dai trascorsi televisivi e con un solo film alle
spalle Lasciami entrare).
Alfredson realizza un film dalla fattura d’altri tempi, dove l’azione è
minima, i colpi di scena sono lenti e ponderati e c’è tutta l’atmosfera British
Anni Settanta.
Con un cast notevole e in parte sprecato (ruoli secondari per
grandi attori come Colin Firth e John Hurt, tra gli altri), dalla composizione
molto raffinata e accurata sin nei minimi dettagli, con un’ottima fotografia
del direttore Hoyte Van Hoytema che mostra un eleganza nella costruzione
dell'immagine fuori dal comune, con una colonna sonora che lascia il segno.
Allora è un bel film? Purtroppo no, sono 127 minuti algidi, con poco pathos;
sembra quasi che sia una riduzione di sette puntate televisive e quindi con
passaggi psicologici mancanti, con caratterizzazioni sfocate, con un tessuto
narrativo dai molti spunti interrotti e senza veri colpi di scena, e non basta
la battuta finale dell'agente inglese doppiogiochista che giustifica il suo
tradimento con la frase “Tra la morale e l'estetica ho scelto l'estetica. L'Occidente è diventato troppo brutto...".
Siamo nella Londra del 1973, e come in altre epoche, nei servizi segreti
inglesi c’è il sospetto che ci sia una spia che favorisca i russi. Il capo dell’
agenzia, Control, cerca di scoprirlo in segretezza ma è costretto alle
dimissioni per l’insuccesso di una missione segreta in Ungheria che lui ha
organizzato e in cui è stato bruciato un agente inglese e tutta la catena di
spie del Paese.
Con Control si dimette anche il suo braccio destro George
Smiley (un ottimo Gary Oldman nel ruolo che fu di Guinness), un uomo grigio, un
fedele servitore dello stato, solitario, solo apparentemente timoroso e forse
sconfitto emotivamente.
Ma un giorno viene convocato in segreto dal
sottosegretario degli Interni e riassunto: deve scoprire l’identità della talpa
filosovietica all’interno del piccolo gruppo di agenti del Circus: quattro
uomini che Control prima di morire aveva soprannominato lo Stagnaio, il Sarto,
il Soldato e il Povero.
Smiley con l’aiuto di due agenti segreti di secondo
piano e prendendo informazioni oltre che a Londra a Parigi e Istanbul riesce a
sbrogliare la complicata matassa.
E’ da segnalare l’interpretazione che qualcuno ha definito “immensa” di Gary
Oldman, grande quasi quanto quella di Sir Guinness ma con una scelta
interpretativa più in sottotono, più indecifrabile del collega inglese. Ma
ottimi sono tutti gli attori anche quelli che hanno un ruolo secondario e
marginale.
Peccato per il film, visivamente bello e accurato, ma poco riuscito nella spy
story.
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