Passengers - Mistero ad alta quota
Titolo originale: Passengers
USA: 2008. Regia di: Rodrigo García Genere: Thriller Durata: 96'
Interpreti: Anne Hathaway, Patrick Wilson, David Morse, Clea DuVall, Dianne Wiest, Chelah Horsdal, William B. Davis, Ryan Robbins, Andrew Wheeler
Sito web: www.thepassengersmovie.com
Nelle sale dal: 05/12/2008
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Giancarlo Zappoli
Una giovane psicologa, Claire Summers, viene incaricata del recupero emotivo dei pochi sopravvissuti a un incidente aereo.
Claire è al suo primo vero impatto con la professione e il suo lavoro non si presenta facile. I pazienti sono restii ad aprirsi con lei, alcuni di loro poi hanno dei comportamenti strani. Inoltre le loro dichiarazioni sono contraddittorie, tanto da far nascere il sospetto che la compagnia aerea stia cercando di intorbidare le acque per nascondere le proprie responsabilità nell'accaduto. Ma c'è un ulteriore elemento che complica il lavoro della psicologa: Eric, uno dei sopravvissuti per il quale inizia a provare un'attenzione non professionale.
Rodrigo Garcia è uno sceneggiatore e un regista che ha dato ottime prove di sé sia nel suo film d'esordio 9 vite da donna che in quel gioiellino della televisione che è In Treatment , serie che ha avuto origine in Israele e che Garcia ha prodotto, riscritto e in gran parte diretto per il canale HBO. Sia in queste opere sia negli episodi di cui si è occupato per la serie Six Feet Under, Garcia ha dimostrato di saper gestire con grande abilità le dinamiche psicologiche che intercorrono tra i personaggi. Purtroppo però nessuno è perfetto e questa volta, mal servito dalla sceneggiatura di Ronnie Christensen, compie un passo falso lasciandosi coinvolgere in un ibrido irrisolto.
Perché in Passengers c'è un po' di Lost (nello spunto iniziale) che cerca di trasformarsi in un thriller troppo verboso per creare tensione. Sembra quasi che Christensen e Garcia fossero consapevoli della debolezza della struttura (tutta proiettata verso la 'sorpresa' finale) e che, per tentare di ovviare all'inconveniente, vi abbiano innestato atmosfere alla Shyamalan per ridestare l'attenzione.
Purtroppo il risultato non viene ottenuto e lo spettatore deve accontentarsi di apprezzare il professionismo di Anne Hathaway la quale, avendo accettato il leading role in un film così privo di mordente, tenta di venirne fuori al meglio. Un ‘meglio' che, chi ama le sue performance attoriali, può ritrovare ai massimi livelli in Rachel sta per sposarsi dato che in tutto ciò il vero 'mistero' da sciogliere è legato alla distribuzione nelle sale.
Che senso ha avere due film con la stessa attrice protagonista contemporaneamente in programmazione?
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