Prospettive di un delitto
Titolo originale: Vantage Point
USA: 2008. Regia di: Pete Travis Genere: Thriller Durata: 90'
Interpreti: Dennis Quaid, Matthew Fox, Forest Whitaker, Sigourney
Weaver, William Hurt, Saïd Taghmaoui, Ayelet Zorer, Edgar Ramirez,
Eduardo Noriega
Sito web: www.vantagepoint-movie.com
Nelle sale dal: 29/02/2008
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
Durante il discorso ad un importante summit in Spagna, il presidente degli Stati Uniti viene colpito da un proiettile. Esplodono anche due ordigni che scatenano il panico tra la folla in fuga. L'agente Barnes (Dennis Quaid) cerca di catturare i terroristi coinvolti.
La trama del film di Pete Travis è di per sè molto semplice, ma l'originalità di questo thriller risiede nel fatto che l'attentato messo in scena viene riproposto più volte considerando i molteplici punti di vista di otto personaggi presenti sul posto.
Come i pezzi di un puzzle, tali prospettive si alternano in un gioco di flashback e ridondanze curioso e stimolante, per poi comporre nella sua completezza i fatti coesi da un'analisi che trae ipotesi per partorire certezze man mano che i misteri vengono svelati.
Fra immagini celate e rivelazioni interrotte, il ritmo rimane serrato e adrenalinico.
Il film è ricco di spunti intelligenti e trovate che richiamano allo stile televisivo, di fatto adottato dal regista con meccanismi metacinematografici da quadro nel quadro: la telecamera del turista Whitaker che riprende l'evento ne è un esempio, ma è da tenere in considerazione anche la sala di coordinamento diretta da Sigourney Weaver, l'incipit delle otto prospettive.
E' un peccato che in Italia il film sia stato un fallimento, non meritava di essere snobbato dagli spettatori, poichè sebbene non si tratti nè di un capolavoro nè quantomeno di un fenomeno cinematografico, offre un modo innovativo di indagare nei fatti e mantiene alta l'attenzione con un grande effetto speciale, l'attualità. Obiettivamente, "Prospettive di un delitto" non è da ritenersi un film del tutto trascurabile e merita almeno un elogio alla sceneggiatura.
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