The Code
Titolo originale: Thick as Thieves
Usa: 2008. Regia di: Mimi Leder Genere: Thriller Durata: 104'
Interpreti: Morgan Freeman, Antonio Banderas, Radha Mitchell, Robert Forster, Rade Serbedzija, Michael Hayden, Marcel Iures, Gary Werntz, Velizar Binev, Antony Byrne
Sito web:
Nelle sale dal: In dvd - Inedito
Voto: 5
Trailer
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Recensione di: Dario Carta
Keith Ripley,(Morgan Freeman),è un abile ed esperto ladro,ben noto alle forze dell'ordine,ma agile nell'evitare di cadere nelle trappole delle indagini.
Keith segue una propria filosofia di vita,che condensa in un codice comportamentale che gli consente di intrecciare rapporti con le organizzazioni criminali,riducendo al minimo il rischio e trovando sempre una via d'uscita da pericolose situazioni.
Ripley è severo con sè stesso e con gli altri e il suo lavoro non consente errori o sviste,per cui uccide il suo socio,colpevole di aver infranto le regole del loro rapporto.
Ora,però,si trova nelle condizioni di dover saldare un sospeso con una organizzazione mafiosa russa e decide di tentare di risolvere la cosa,rubando due preziose uova Fabergè custodite in un caveau blindatissimo.
Contatta allora Gabriel,(Antonio Banderas),un ladro scaltro ed affascinante e cerca di convincerlo ad intraprendere insieme l'impresa.
"The Code",("Thick As Thieves"),si presenta,fin dalle immagini in apertura,come un film poliziesco e d'azione,ma non particolarmente brillante e assolutamente privo di ingredienti nuovi. Nonostante la presenza di un cast di attori noti e protagonisti di pellicole di pregio,il film resta ancorato a stilemi arrugginiti,che non affascinano lo spettatore e non rapiscono l'attenzione.
Lo sviluppo della storia si snoda secondo una narrazione puerile e poco credibile,con argomenti masticati e digeriti da sempre,come l'abusata scena dell'inseguimento nella sotterranea,realizzata in maniera quasi dilettantistica,dove,pur tra gli sbadigli,è visibilissimo il ricorso al green screen.
Una sceneggiatura piuttosto sciancata guida maldestramente Freeman in una disagiata condizione di uomo senza alcuna remora al crimine e,nelle immagini iniziali della pellicola,la sua recitazione si affianca ad una figura innaturale e stridente in queste vesti.
Le sequenze che vedono l'incontro fra Banderas e Alex,(Radha Mitchell,"Pitch Back","In linea con l'assassino","Silent Hill"),con lo scontato corteggiamento che ne segue,sono lunghe e noiose e sembrano imbastite come riempitivo,per far volume nella trama.
Tra innumerevoli citazioni a pellicole di ben altra natura,da "Top Kapi" a "Rififi",dichiarate,("Sei un cinefilo",dice Freeman a Banderas),o presentate in eco,("Entrapment","The Score","The Italian Job") e in un ambiente che rievoca il clima USA/URSS predistensione,il film procede a tentoni,puntando chiaramente le proprie carte sulla presunta tensione emotiva che ci si auspica trovare in scene che descrivono la pianificazione di un impossibile furto,scene che,peralltro sono costruite sui ricordi stilistici di quegli anni.
Ogni velleità di conquista dell'attenzione,fallisce il bersaglio e naufraga disperdendosi in una insipida narrazione di episodi scollegati fra loro,che non trovano unità d'intenti e si dissipano in un distratto remix di trovate vintage che raccolgono da idee già archiviate.
Morgan Freeman,che nasconde il suo imbarazzo dietro la sua aria sorniona,Banderas,seducente furfante in doppia veste,il bravo Robert Forster,(Mulholland Drive,Jackie Brown) e Deobia Operei,(Doom,Le 4 piume,Moulin Rouge,Alie 3),si muovono a disagio,interagendo fra loro senza convinzione in un'ambientazione affettata e rigida.
E quando il film,mai uscito nelle sale e rilasciato solo in formato DVD,tenta,in qualche modo di alzare la testa nel tentativo di mostrare un profilo proprio,che gli consenta di distinguersi dall'anonimato,si è già arrivati alla fine e lo spettatore ha già visto tutti i genitori e gli avi più antichi di una pellicola che non è stata davvero generosa nel regalare novità ed emozioni.
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