The Final
Cut
Canada,
Germania: 2004. Regia di: Omar Naim Genere: Thriller Durata: 105'
Interpreti: Robin Williams, Mira Sorvino,
James Caviezel, Mimi Kuzyk, Thom Bishops, Stephanie Romanov
Recensione
di: Diego Altobelli
Con The
Final Cut Robin Williams torna al thriller dopo aver interpretato Insomia e One
Hour Photo, seguendo quindi una tendenza che da qualche anno a questa parte ha
coinvolto la sua carriera. C'è un legame particolare che unisce i tre titoli
citati: risiede nella recitazione dello stesso Williams, insondabile e capace
di cambiamenti emotivi spesso inaspettati. Come i personaggi degli altri film,
in The Final Cut il pluri premiato Robin Wiilliams interpreta allo stesso modo
anche Alan Hackman, un montatore di vite umane.
Alla
morte di una persona, la famiglia di questa può contattare Alan per fargli
realizzare un filmino commemorativo sulla vita del defunto, servendosi dei suoi
ricordi. Quando Alan accetta di realizzare il filmato di un ricco signore,
scopre che nei ricordi del morto c'è qualcosa, un particolare, che interessa la
sua vita... Affascinante. Il tema
delle memorie visive risulta sempre affascinante: da Strange Days a Se mi lasci
ti cancello, la possibilità di poter interagire con i ricordi propri e di altri
intriga il pubblico. Anche in questo caso la trama è molto coinvolgente: un
alone "noir" di mistero e scoperta avvolge tutta la pellicola che,
grazie alle buone interpretazioni dei due protagonisti, Mira Sorvino e lo
stesso Williams, risulta davvero piacevole.
Purtroppo
però la stessa trama soffre di una certa incompiutezza di fondo. Pur
risolvendosi, e facendo tornare ogni elemento narrativo al giusto posto, si ha
la sensazione che la vicenda narrata non sviluppi sufficientemente alcuni
particolari narrativi. Forse la pellicola avrebbe giovato di un più ampio
respiro, un maggiore approfondimento drammatico.
Malgrado
questo il film, che è ben girato dal debuttante Omar Naim, trascina il pubblico
fino alla sua imprevedibile conclusione. A tal proposito, dal punto di vista
"registico", degna di nota è la scena in cui la chiesa dove si
celebra il funerale del ricco magnate, viene trasformata letteralmente in un
cine-club. Visionario.
The Final
Cut è quindi un film intrigante, un suggestivo tentativo di indagare negli
sfuggevoli meandri della memoria.
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