The Hitcher
Titolo originale: The Hitcher
USA: 2007 Regia di: Dave Meyers Genere: Thriller Durata: 83'
Interpreti: Sean Bean, Sophia Bush, Zachary Knighton, Neal McDonough, Kyle Davis, Travis Schuldt, Jeffrey Hutchinson, Yara Martinez
Sito web: www.neverpickupstrangers.com
Nelle sale dal: 30/05/2008
Voto: 5
Recensione di: Matteo Treleani
Per una coppia di giovani in vacanza, il passaggio a un autostoppista si rivelerà l'inizio di un incubo. Scampati per miracolo a quello che pare essere uno psicopatico assassino, se lo ritrovano alle calcagna, mentre la polizia li crede i veri colpevoli della spirale di violenza che si portano dietro.
Remake dell'omonimo dell'86, con Sean Bean nei panni dello psicopatico al posto di Rutger Hauer, The Hitcher rivede la struttura dell'originale, invertendo il ruolo del protagonista. Questa volta è la ragazza a sostenere il gioco, una Sophia Bush in shorts ben più sveglia dell'imbambolato fidanzato.
Inutile cercare particolari risvolti narrativi nella scelta: come spesso accade nei remake contemporanei, dalla dubbia utilità, il racconto si priva dei dettagli di contorno e della credibilità dei personaggi per mettere l'accento sull'azione e la violenza. Accento che costa a The Hitcher un'imbarazzante scarsità di verosimiglianza narrativa.
Ora, se le sequenze poco probabili si succedono lungo la prima metà del film, la scena madre, o quella che potremmo chiamare tale - un inseguimento nel deserto - raggiunge un tale livello d'assurdità da ribaltare la prospettiva: non è la paura, né il nervosismo per l'equivoco dei poliziotti che si scagliano contro le vittime, l'interesse di The Hitcher, ma l'azione fine a se stessa.
E lo spettatore non può che accettare la proposta di uno spettacolo basato esclusivamente su ritmo e sparatorie. Il che, sul piano narrativo, potrebbe persino fare da rinvio alla violenza gratuita e insensata del maniaco, ma lo fa senza troppa convinzione. Dave Meyers si disinteressa della psicologia del personaggio - uno Sean Bean in forma non raggiunge comunque il sarcasmo malefico di Rutger Hauer - e riempie l'essenzialità dell'originale con scene splatter e canzoni pop-rock. Intenti poco nobili ma piuttosto riusciti: il film si rivela una sorta di trash eccessivo e un po' balordo, ma proprio per questo divertente.
Niente di più comunque, soprattutto rispetto all'originale, più efficace e teso, e di cui si consiglia, e si preferisce, la visione, se non altro per il magistrale Rutger Hauer.
|