Via dall'incubo
Titolo originale: Enough
USA: 2002 Regia di: Michael Apted Genere: Thriller Durata: 100'
Interpreti: Jennifer Lopez, Bill Campbell, Dan Futterman, Noah Wyle, Juliette Lewis
Sito web: www.viadallincubo.it
Nelle sale dal: 29/11/2002
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
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Slim (Jennifer Lopez) lavora come cameriera in un bar, finchè non incontra Mitch (Bill Campbell), un ricco imprenditore che la sposa. Tutto sembra andare a meraviglia, nasce anche una figlia, ma il rapporto precipita quando Slim scopre i tradimenti di Mitch.
Il marito si rivela un violento maniaco e la donna decide di scappare con la sua bambina, braccata dal consorte.
Il dramma familiare secondo Apted: un thriller che mira ad enfatizzare le circostanze e i mille aspetti di un destino inaspettato. Nel film la perseguitata è un’energica Jennifer Lopez, duttile nei ruoli e brava in qualunque genere si cimenti, trovando nella sua bravura soprattutto il pregio dell’adattabilità all’argomento trattato.
Apted mette in scena una famiglia americana che entra in una profonda crisi a causa di un marito fedigrafo, ma oltre l’infedeltà di base c’è molto di più.
Risulta interessante il fatto che il regista voglia eludere la banalità andando a ripercorrere curiosamente le tappe della coppia formata da Slim e Mitch: l’incontro, il matrimonio, i primi scontri, l’ossessione e il dramma. Ciò serve in pratica a far comprendere la degenerazione di un amore apparente e la facciata ingannevole di un uomo completamente diverso dalla prima impressione dello spettatore, eleggendo Slim a martire di una condizione terribile di prigionia e imposizioni da vero incubo.
A complicare le cose contribuisce una figlia, determinante per fornire a Slim una forza tale da reagire ai soprusi e cercare una via di fuga. Ad una prima analisi la vicenda potrebbe apparire troppo prolissa e sfaccettata, tuttavia ciascuna sequenza si prefigge l’obiettivo di arricchire un dramma non complicato ma coinvolgente proprio perchè alquanto probabile oggigiorno in una famiglia qualunque.
La semplicità si manifesta nell’intenzione del regista di non esagerare nè con la violenza nè con accadimenti che potrebbero essere legati alla pura finzione, trattando il dramma domestico con assoluta pragmaticità e coerenza.
Il film, ad ogni modo, reca in sè una storia che riserva alcune sorprese e un bel finale, lasciando nella trama talune questioni facilmente comprensibili e qualche lieve intreccio narrativo facilmente interpretabile.
Come detto, brava la Lopez, insieme ad un Bill Campbell adeguato e ad una Juliette Lewis adatta al suo personaggio, marginale ma in qualche maniera decisivo.
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