Zodiac
Titolo originale: Zodiac
USA: 2007. Regia di: David Fincher Genere: Thriller Durata: 158'
Interpreti: Robert Downey Jr., Anthony Edwards, Jake Gyllenhaal, Pell James, Patrick Scott Lewis, Lee Norris, Bijou Phillips, Peter Quartaroli, Mark Ruffalo
Sito web: www.zodiacmovie.com
Voto: 8
Recensione di: Vittorio Castagna
Quando il fumettista trasformato in investigatore amatoriale, Robert Graysmith, pubblicò “Zodiac”, un’intrigata e meticolosa ricostruzione riguardo il famigerato serial killer che ha terrorizzato San Francisco a fine anni ’60, egli dichiarava che fu “la storia più paurosa che conoscevo” e non era difficile capirne il motivo. Graysmith scriveva questa dichiarazione nel 1985, circa 16 anni dopo il primo omicidio di Zodiac e sette dal suo ultimo, quando un messaggio criptato confermava che il killer era ancora in circolazione. Anche se Graysmith aiutò le autorità ad entrare meglio nel caso, con suggerimenti logici e geniali intuizioni, purtroppo Zodiac rimase un fantasma.
Ora Zodiac è un film diretto da David Fincher e sceneggiato da James Vanderbilt. Di certo il nome di Fincher ormai è legato al suo capolavoro “Seven”, ma chi si aspetta una copia analoga di un film incentrato sulla crudeltà di un freddo serial Killer rimarrà deluso. Quello che interessa a Fincher non è l’uomo dal volto misterioso, ma piuttosto i poliziotti e i giornalisti che cercano di raggiungerlo, e che in un certo senso pongono il caso al centro delle loro vite per elevarle o distruggerle. Fincher ha realizzato un film studiato a tavolino partendo da fatti reali, tanto da far pensare a un thriller-documentario che porta in sé una crescente adrenalina congiunta ad un interminabile gioco di scrigni.
Fedele al testo di Graysmith la scenegiattura di Vanderbilt gioca tra i diversi elementi: gli omicidi di Zodiac in sé, la continua ricerca della polizia nelle diverse zone dove gli omicidi si compiono, e le simultanee investigazioni del giornalista Paul Avery (Robert Downey Jr.), coadiuvate dal fumettista Graysmith (Jake Gyllenhaal). Nelle sue lettere Zodiac si autobattezza con lo pseudonimo astrologico, minacciando di attaccare scuole elementari se il suo messaggio non viene pubblicato all’interno del San Francisco Chronicle, e in modo assurdo chiede di essere intervistato da una Tv.
Fincher sottolinea benissimo che non è solo Zodiac a crescere e a porsi al centro dei media, ma anche i suoi inseguitori Avery, Graysmith e l’investigatore Dave Toschi (Mark Rufalo) comprendono che con i riflettori puntati addosso, questa è l’unica occasione per uscire dalla solita routine. Benvenuti al cult del celebre serial killler. Il talento di Fincher, che iniziò la sua carriera come tecnico dei visual- effects, non è mai stato messo in dubbio, ma Zodiac è il primo dei suoi film dopo Seven che pone l’accento più sui personaggi che sui giochi della trama.
Un film dove il meticoloso realismo diventa un ottima mediazione per coinvolgere lo spettatore e dove anche il silenzio comunica un’emozione.
Zodiac sembra il connubio perfetto tra regista e soggetto, un'ossessiva cornice a un'ossessione, che compongono alla fine un monumento irrisoluto.
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