Titolo: Before I Go To Sleep
Titolo originale: Before I Go To Sleep
USA: 2014. Regia di: Rowan Joffe Genere: Thriller Durata: 92'
Interpreti: Nicole Kidman, Colin Firth, Mark Strong, Anne-Marie Duff, Jing Lusi, Dean-Charles Chapman, Adam Levy, Charlie Gardner, Llewella Gideon, Rosie MacPherson, Hannah Blamires, Chris Cowlin, Kevin Hudson
Sito web ufficiale: www.beforeigotosleepthemovie.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Ordinario
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Christine Lucas (Nicole Kidman) si sveglia ogni mattina nella condizione di "tabula rasa".
La donna soffre di amnesia e ad ogni risveglio non riconosce ne' sé stessa,ne' il marito Ben (Colin Firth) che le dorme accanto,ne' il suo appartamento nel Berkshire,ne' tanto meno ricorda cosa ci faccia lì o cosa le sia successo negli ultimi 15 anni.
La sua amnesia è conseguenza di un incidente di macchina occorso anni prima,dove la donna ha subito un trauma psicologico che l'ha portata a resettare la memoria ad ogni risveglio dopo il sonno notturno.
Il marito Ben pare rassegnato alla routine quotidiana delle spiegazioni e delle informazioni necessarie per ricordare a Christine la sua identità e il sua accaduto,con l'ausilio di foto,lettere e post-it sparsi in casa.
E ogni singolo giorno,dopo che Ben esce da casa per andare a lavorare,Christine riceve una telefonata dal dottor Nasch (Mark Strong),un neuropsichiatra che aiuta la donna in un percorso di recupero.
Il dottore la informa anche dell'esistenza di una videocamera nascosta in un armadio nella quale ogni giorno Christine registra le rivelazioni,le scoperte e le informazioni avute da Ben riguardo l'incidente e gli sviluppi della loro relazione.
Ma Christine conserva anche alcuni ricordi flash di una violenza subita anni prima,e mettendo insieme frammenti di rivelazioni,ricordi tornati a galla e spiegazioni non sempre coerenti,come l'esistenza di un figlio scomparso e di una amica,la donna comincia a chiedersi quanto ci sia di sincero in suo marito e che cosa l'uomo le stia ancora nascondendo.
"Before I Go to Sleep" ("Non ti addormentare" non è esattamente il senso del film),scritto e diretto dall'inglese Rowan Joffé e ispirato al romanzo omonimo di S. J. Watson,reclama a gran voce un'identità che fatica a raggiungere nella sua ora e mezza di contorsioni e avvitamenti fra i clichés più visitati del cinema thriller di miglior nomina.
In una composizione in evidente stato di ossequio alle forme di Polansky e Hitchcock,il regista ricorre alla stesura di una formula ibrida fra le due eccellenze e confeziona un cinema noir certamente calibrato e nostalgico ma senza riuscire a creare la densità e lo spessore di quei palcoscenici,nonostante lo staff di tutto rispetto ed un'architettura tecnicamente indiscutibile.
La storia è famigliare alle pagine dei vocabolari di genere; il vuoto della memoria (cfr. il "Memento" di Nolan) porta con sè lo smarrimento della persona e il cinema ha saputo decorare in infiniti modi le incontabili trame nei territori dei ricordi smarriti e del mistero che li avvolge.
Fin dal suo incipit "Before I Go to Sleep" rivela il ricalco delle forme classiche dei noir vintage,con ogni sequenza pensata a formulare ombre,sospetti ed apparenze in una giostra ciclica e ricorrente,come scatole cinesi o matrioske equivoche contenenti persone e rivelazioni contradditorie e sfuggenti.
Ma se il respiro che permea l'avvio del lavoro ha il merito di alimentare il senso dell'intrigo nelle sue parti iniziali,presto il film si avvita in un'ispezione psicologica troppo insistente per ratificare le emozioni promesse negli antefatti.
La porzione centrale del lavoro di Joffé,prima di avviarsi all'epilogo,si popola dell'eccesso di esplorazioni ed analisi ripetitive che perdono il tatto con il senso del "mysterium tremendum et fascinans" a beneficio di un'ingarbuglio psicologico che poco sta alle scomodità dell'incertezza del thriller genuino.
Questo groppo di nodi introspettivi strozza il film in un divenire altrimenti migliore,a detrimento della ricchezza potenziale del racconto.
La Kidman,Colin Firth e Mark Strong si gravitano attorno in uno gioco indefinibile di personaggi enigmatici e mai accertati.
Se Nicole Kidman conferma la garanzia empatica che caratterizza le sue performance più emotive,Colin Firth segna qui un punto in recessione rispetto alla sua precedente collaborazione con l'attrice australiana in "The Railway Man".
Nonostante il suggestivo montaggio di Melanie Ann Olivier,l'efficiente fotografia di Ben Davis,attenta sopratutto negli interni e un evocativo score di Edward Shearmur ("The Skeleton Key","Sky Captain","Abduction") e l'orgogliosa regia di Rowan Joffé,qui al suo secondo lavoro per le sale,"Before I Go" non mantiene la promessa della sua ambizione ma privilegia di quei caratteri oggi rimpianti di un cinema che non necessita di suoni troppo alti o toni enfatici al cambio di un cinema con lo sguardo benevolo alla nostalgia.
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