Titolo: Cha Cha Cha
Titolo originale: Cha Cha Cha
Italia: 2013. Regia di: Marco Risi Genere: Thriller Durata: 90'
Interpreti: Luca Argentero, Eva Herzigova, Claudio Amendola, Pippo Delbono, Pietro Ragusa, Bebo Storti, Marco Leonardi, Francesco Fiumarella, Shel Shapiro, Nino Frassica
Sito web ufficiale:
Sito web italiano
Nelle sale dal: 20/06/2013
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Cupo
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Dal 20 Giugno al cinema, il nuovo film di Marco Risi, autore tra gli altri, di Fortapàsc, Il muro di gomma e Mery per sempre. Non nuovo dunque al thriller e ai drammi dalle tinte fosche, il regista, figlio dell’indimenticabile Dino Risi, mette in scena intrighi e complotti all’ombra della Capitale.
Se Paolo Sorrentino ha fatto del suo La Grande Bellezza, una versione contemporanea della Dolce Vita felliniana, qui Risi svela un’altra faccia di Roma: quella fatta di denaro e potere, di poliziotti corrotti e potenti privi di scrupoli.
Ottima prova del protagonista, Luca Argentero, il cui nudo integrale attirerà migliaia di fan ed è stato addirittura censurato sul web. Niente che abbia a che fare con sequenze d’amore, anzi.
La presenza nel cast della bella modella Eva Herzigova, non è infatti sinonimo di storia d’amore ma il suo personaggio, Michelle, è la madre del sedicenne Tommy che viene travolto e ucciso da una macchina.
Semplice incidente? L’investigatore Corso, Luca Argentero appunto, non è convinto e dà il via ad una lunga indagine, ostacolata dalle continue intromissioni del prepotente Ispettore Torre (Claudio Amendola) e degli scagnozzi di chi ha ordito l’omicidio dell ragazzo.
Le luci sfavillanti della città – splendide a questo proposito le riprese dall’alto di notte – nascondono fotografi senza scrupoli, avvocati invincibili pronti a tutto e giochi di potere. Corso cerca di arginare il marciume che travolge la sua città e si fa paladino della giustizia, come un moderno eroe solitario.
Nel suo loft, con un carlino senza una zampa, la sua fedele arma e tanti tasselli da sistemare al posto giusto, Corso è la roccaforte del detto “la speranza è l’ultima a morire”. E in effetti, visti i tempi che corrono e il degrado della società contemporanea, la speranza sembra essere l’ultima ancora di salvezza cui aggrapparsi per non affondare.
Presentato al Festival di Taormina, il film di Risi è interessante sotto molti aspetti e sebbene alla fine viri verso l’improbabile e tenti di scopiazzare i numerosi film di genere made in USA, il risultato è una storia attuale e avvincente che esula dalla principale produzione cinematografica italiana, ovvero le commedie.
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