Titolo: Doppio Gioco - La verità si nasconde nell'ombra
Titolo originale: Shadow Dancer
Regno Unito: 2012. Regia di: James Marsh Genere: Thriller Durata: 100'
Interpreti: Clive Owen, Gillian Anderson, Andrea Riseborough, Aidan Gillem, Domhnall Gleeson, Michael McElhatton, Martin McCann, Stuart Graham
Sito web ufficiale: www.magpictures.com/shadowdancer
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 27/06/2013
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Doppiogiochista
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La frase: "Io non lascerò che nessuno ti faccia del male".
“Doppio gioco”, il thriller diretto da James Marsh e sceneggiato da Tom Bradby, vede protagonisti Andrea Riseborough, Clive Owen e Gillian Anderson.
È stato presentato al Sundance Film Festival, successivamente al Festival di Berlino e al Torino Film Festival. Ai British Indipendent Film Awards 2012 Riseborough si è aggiudicata il premio per la Miglior Attrice Protagonista.
Belfast 1993. Colette McVeigh e suo figlio vivono con la madre. I suoi fratelli sono militanti dell’IRA e la coinvolgono spesso nelle loro operazioni. Dopo un attentato fallito a Londra, alla donna viene offerta la possibilità di collaborare, evitando la prigione, e poter veder crescere suo figlio. Ciò che deve fare è riferire le azioni intentate dai fratelli all’agente del MI5, Mac.
Già dopo la prima soffiata Colette rischia di essere scoperta. Mac investiga per capire cosa c’è dietro.
“Doppio gioco” è tratto dal libro dello stesso Bradby, che per scriverlo si è documentato prendendo informazioni da entrambe le parti in causa, volendo approfondire la realtà in cui si muovevano gli agenti dei servizi segreti e i loro informatori
Fin dalla prima lettura dello script il regista ha compreso cosa fosse di vitale importanza per la resa cinematografica: concentrarsi sui personaggi, sui loro spettri emotivi, sulle scelte che compiono e sulla consapevolezza dei rischi a cui vanno incontro.
La politica è stata lasciata sullo sfondo, dando modo di familiarizzare con Colette e Mac e di identificarsi con le loro reazioni.
Quello descritto è un gioco a due in cui si espongono entrambi.
In particolar modo ci si è soffermati su questa madre single, che mette da parte la lealtà alla sua famiglia, per proteggere suo figlio e stargli accanto. Inoltre si comprende quanto sia restia a certe azioni estreme che i fratelli ritengono necessarie.
Per quanto concerne Mac - a differenza dei suoi colleghi e superiori - ha a cuore la vita della sua informatrice, considerata una pedina sacrificabile. Per Mac è una donna che merita una possibilità.
Il film parte con lentezza ma – una volta appurata quale posizione ricopre ogni personaggio in questa scacchiera – procede con un ritmo più sostenuto, coinvolgendo lo spettatore e sorprendendolo nel finale.
Nella fase conclusiva, infatti, si è trascinati in una corsa contro il tempo per evitare che la talpa venga scoperta dalle persone sbagliate.
Si è partecipi emotivamente di quanto accade e si entra in apprensione per la protagonista, e quando tutto sembra essersi risolto, ecco che arriva un colpo di scena a ricordarci, che può accadere qualsiasi cosa in qualsiasi momento.
A vestire i panni dell’agente Mac è stato chiamato Clive Owen, per interpretare Colette è stata scelta Andrea Riseborough, i due attori esprimono bene queste due umanità, facendo emergere le loro paure, le loro incertezze e il senso del dovere verso se stessi e ciò che più conta.
Nel 2005 Clive Owen ha vinto il Golden Globe per il Migliore Attore Non Protagonista in “Closer” e quest’anno ha ricevuto una candidatura per il film TV “Hemingway & Gellhorn”, in cui è affiancato da Nicole Kidman. Prossimamente lo si potrà vedere in “Blood Ties” di Guillaume Canet, uscito lo scorso 13 giugno negli USA.
Dal suo esordio l’attore ha dimostrato di cimentarsi in ruoli diversi, questa però non è la prima volta che recita la parte di un agente, si pensi all’agente dell’Interpol in “The International” o l’agente segreto del MI6 nella commedia “Duplicity”.
È il tono delle tre pellicole ad essere diverso.
“Doppio gioco” è un thriller teso, soprattutto nella seconda parte, realizzato con la voglia di mostrare un punto di vista diverso e aspetti di cui non tutti sono al corrente.
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