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Titolo: Il Ponte delle Spie
Titolo originale: Bridge of Spies
USA 2015 Regia di: Steven Spielberg Genere: Thriller Durata: 101'
Interpreti: Tom Hanks, Billy Magnussen, Alan Alda, Austin Stowell, Amy
Ryan, Mark Rylance, Domenick Lombardozzi, Eve Hewson, Sebastian Koch,
Michael Gaston, Peter McRobbie, Stephen Kunken
Sito web ufficiale: www.bridgeofspies.com
Sito web italiano: www.20thfox.it/il-ponte-delle-spie
Nelle sale dal: 16/12/2015
Voto: 5
Recensione di: Stefano Priori
L'aggettivo ideale: Polentone
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Il Ponte delle Spie è un film americano sicuramente ben girato, con una sceneggiatura per certi versi patetica come nel filone americano priva di colpi di scena.
Fin dalle prime inquadrature, girate con una macchina a mano in modo molto interessante, si comprende che il film tratta di spionaggio. Le prime scene molto curate, penso a quella della spia russa che mentre disegna sul fiume stacca una moneta da sotto una panchina, che poi risulterà avere all' interno una scrittura in codice, sembrano far presagire in bene.
Ma nel film poi accade tutto in modo troppo percorribile dal punto di vista della stesura cinematografica. Tuttavia il film vuole raccontare una storia reale forse troppo distante dall' immaginario dei nostri giorni.
La ricostruzione storica infatti della Berlino est, non rende il forte peso emotivo nella rappresentazione scenica. La scena dei ragazzi che vengono fucilati, mentre tentano di oltrepassare il muro, rivela una mancanza di forti intenti emotivi. Il film è totalmente privo di “pathos” è un film neutro, che non riesce a colpire a fondo. Tom Hanks tiene in piedi la scena, ma la sua recitazione sembra anch'essa insufficiente. Il clima della guerra fredda non sembra colpirci più da un punto di vista storico emotivo, come fosse ormai troppo lontano.
Lo scambio finale dei detenuti russi e americani è dominato dalla mancanza nello spettatore della partecipazione alla storia. Forse viene il dubbio che Spielberg volesse creare una sorta di racconto biografico, anonimo, senza uno stile autenticamente determinato, tanto da indurci a crederlo volutamente cosi rappresentato.
Ma la scena finale che strappa consensi di commozione, quella della famiglia che scopre il volto da eroe del padre e marito risulta un cliché stereotipato, togliendo il velo alla prima ipotesi. Anche i sottotitoli nel tendere a ribadire l'autenticità della storia, non riescono a sucitare interesse e non bastano a supportare il lavoro del film.
Buona la fotografia e il lavoro della macchina da presa. Dobbiamo dire che si poteva osare di più anche nella composizione formale mentre tutto è troppo leggibile. Il ricorso a una struttura storico narrativa avrebbe dovuto spingere Spielberg ad orientarsi verso un immaginario ben più creativo e suggestivo, e non in quello simil realistico risultante alla fine.
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