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Titolo: Senza freni
Titolo originale: Premium rush
USA 2012 Regia di: David Koepp Genere: Thriller Durata: 90'
Interpreti: Joseph Gordon Levitt, Dania Ramirez, Sean Kennedy, Kym Perfetto, Anthony Chrisholm, Wolè Parks, Aasif Mandvi
Sito web ufficiale: www.sonypictures.com/movies/premiumrush/
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito
Voto: 5,5
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Scontato
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A New York lavora e vive Wilee, corriere per una società di pony express in bicicletta e la cui caratteristica è guidare un mezzo privo di freni perché, per sua stessa ammissione: ‘I freni renderebbero la bicicletta molto più pericolosa’.
Un giorno un’amica gli consegna una busta contenente un’importante comunicazione. Wilee parte per la consegna ma immediatamente viene fermato da un poliziotto che inizia a inseguirlo per rubargli la busta.
Un film ricordato prevalentemente per le numerose controversie che ne seguirono, causa una forte similitudine con il romanzo di Joe Quirk: The Ultimate Rush, a farla da padrone in quel caso erano i pattini mentre in questo caso le due ruote.
E un film che va menzionato quasi solo per un chiaro riferimento a classici della cinematografia; quali Rapina a mano armata e Pulp Fiction, la similitudine si esaurisce quasi subito ed esclusivamente per il susseguirsi di scene affiancate dall’orario e pronte a muoversi cronologicamente in avanti o indietro.
Evento quasi indispensabile per dipanare una trama altrimenti difficile da comprendere.
Una trama al completo servizio di una narrazione che lascia con la bocca semi aperta per le evoluzioni su due ruote di un Joseph G. Levitt di qualche anno più giovane e calato in un ruolo che possiamo ben dirlo lo vede esclusivamente pedalare o correre.
David Koepp, sceneggiatore di numerosi successi firmati in prevalenza da Steven Spielberg, sue le sinossi dei vari episodi di Jurassic Park, così come l’ultimo capitolo di Indiana Jones; torna dietro la macchina da presa ma non riesce a colpire nel segno né tantomeno il botteghino, pur essendo assistito da un eccellente lavoro in cabina di montaggio.
Koepp non riesce difatti a movimentare la narrazione pur essendo capace di catturare l’attenzione di chi guarda in direzione delle evoluzioni di Wilee – Levitt, aggiungendovi un poliziotto psicopatico, il solitamente eccellente Michael Shannon, già candidato alla notte degli Oscar, ma non certo in questo caso perché decisamente sopra le righe e con battute molto fuori luogo. Una pellicola che corre veloce, soffermandosi poco o nulla sulla scelta del protagonista di non voler svolgere una professione all’altezza delle proprie capacità, così come non si sofferma su una storia d’amore che viene accantonata lasciando spazio solamente a una trama molto scontata.
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