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Titolo: Seven
Titolo originale: Seven
USA 1995 Regia di: David Fincher Genere: Thriller Durata: 122'
Interpreti: Morgan Freeman, Brad Pitt, Gwyneth Paltrow, Kevin Spacey, John C. McGinley, Richard Roundtree, Ricahrd Schiff
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Nelle sale dal: 15/12/1995
Voto: 8
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Claustrofobico...
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Il detective David Mills e sua moglie Tracy arrivano a Seattle in corrispondenza dell’ultima settimana di lavoro di William Somerset, investigatore della omicidi e nuovo compagno di David. I due indagheranno su una serie di omicidi compiuti probabilmente dallo stesso autore e dettati dal desiderio di punire un’umanità corrotta e ormai priva di morale.
Nel più classico dei classici del cinema d’autore - e hard boiled in particolare – s’incastona questa splendida perla firmata dal regista David Fincher su un’idea dello sceneggiatore e soggettista Andrew Kevin Walker, qui alla sua opera prima.
Siamo a metà degli anni ‘90 e Brad Pitt era ancora solamente un attore di belle speranze che faceva uso del suo corpo per lasciarsi guardare, come accade nel piccolo ruolo in cui appare in Thelma & Louise. Nel frattempo il non più giovane Morgan Freeman dispensava capacità recitative e letteratura nei panni di un poliziotto prossimo alla pensione, disilluso ma anche speranzoso di dare fino all’ultimo al suo lavoro un’impronta molto personale.
Fra i due poliziotti, ai quali s’aggiunge Gwyneth Paltrow nel ruolo della moglie di David; si crea una veloce amicizia cementata da una settimana di lavoro molto particolare e costellata dalla caccia a uno spietato serial killer amante, esattamente come Somerset, di letteratura classica e testi sacri, entrambi molto utili per una ricerca interiore da parte di tutti i protagonisti riguardo cosa sia la loro vita di fronte alle storture del mondo.
Un film claustrofobico, girato in una perenne penombra favorita dalla pioggia battente che per tutta la pellicola si rovescia sulla città di Seattle. Un film imperdibile per il ritmo serrato e al tempo stesso profondamente psicologico.
Imperdibile per una trama che ti lascia incollato allo schermo per oltre due ore. Imperdibile perché il lavoro di David Fincher è la risposta più recente a il Silenzio degli Innocenti di Jonathan Demme riguardo il mostro che si può celare dentro ciascuno di noi.
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