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Titolo: Tutti i Soldi del Mondo
Titolo originale: All the Money in the World
USA 2017 Regia di: Ridley Scott Genere: Thriller Durata: 133'
Interpreti: Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlberg, Charlie Plummer, Romain Duris.
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 04/01/2018
Voto: 7
Recensione di: Gabriele Marelli
L'aggettivo ideale: Intrigante....
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Tratto dal romanzo di John Pearson, “Tutti i Soldi del Mondo” mette in scena la ricostruzione di un fatto di cronaca degli anni 70’ realmente accaduto, ovvero il rapimento di John Paul Getty III, nipote del magnate petroliere Jean Paul Getty (Christopher Plummer), noto ai tempi per essere l’uomo più ricco del mondo, spinto da un’avidità tale da non rinunciare ad un piccola parte del suo patrimonio per salvare il nipote.
Saranno infatti la madre del ragazzo Gail (Michelle Wiliams), insieme a Fletcher Chace (Mark Wahlberg), ex agente della CIA, ora consulente e faccendiere di Getty, ad intraprendere una travolgente corsa contro il tempo, per trovare i soldi necessari a pagare il riscatto del ragazzo.
“Tutti i Soldi del Mondo” si presenta quindi come un crime-drama, con una struttura dove l’ordinario thriller da rapimento e riscatto, rappresenta solo un pretesto per affrontare un’analisi sociale che comprende diversi ambienti, dai ricchi salotti della borghesia al mondo criminale, passando per una povera madre,Gail, interpretata da una convincente Michelle Williams,che costretta dalle nefaste circostanze dovrà fare da tramite tra le due realtà.
La storia si svolge infatti tra Londra e Roma, dagli sfarzi della proprietà di Getty, alle strade di Roma, che in particolar modo nel prologo, nella quale viene rapito il giovane Getty, appaiono ricche di una fascino decadente che per certi aspetti ricorda “La Dolce Vita” di Fellini, per arrivare infine alle scene ambientate nelle agresti case di campagne del sud Italia, dove i rapitori tengono sequestrato il giovane Getty, che strizzano l’occhio ai vecchi film polizieschi italiani.
Perno fondamentale è la figura del magnate Paul Getty, vero e proprio oggetto di interesse, verso il quale ruotano tutte le vicende, esempio di come l’estrema ricchezza possa corrompere e distorcere l’animo umano, portandolo perfino a considerare una vita umana, per di più quella di un nipote, un investimento non necessario poiché privo di un profitto o di un valore intrinseco al pari delle opere d’arte che tanto affascinano la figura di Getty.
L’interpretazione di Plummer è ottima, riesce a trasmettere quell’arroganza, quella rabbia e quel senso di vulnerabilità che rappresentano lo sfaccettato personaggio tanto che il ruolo sembra scritto apposta per lui.
Ed è proprio questo uno degli aspetti più curiosi del film: inizialmente il ruolo era di Kevin Spacey, che grazie ad un elaborato make-up ha di fatto partecipato al film, ma in vista delle recenti accuse di molestie sessuali mosse contro l’attore, Scott e la produzione hanno deciso di sostituire l’attore con delle riprese aggiuntive, in una vera e propria corsa contro il tempo per far comunque uscire il film nei tempi prestabiliti.
E c’è da dire che il risultato non appare per nulla raffazzonato o precipitoso come si potrebbe pensare, tanto che Plummer ha ottenuto pure una nomination ai Golden Globe 2018 come miglior attore non protagonista, insieme a quella a Ridley Scott come miglior regia, ed a Michelle Williams come attrice protagonista in un film drammatico.
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