Alamo gli ultimi eroi
Titolo originale: The Alamo
USA: 2004 Regia di: John Lee Hancock Genere: Western Durata: 137'
Interpreti: Patrick Wilson, Jason Patric, Billy Bob Thornton, Emilio Echevarria, Dennis Quaid, Jordi Mollà, Leon Rippy, Tom Davidson, Marc Blucas, Robert Prentiss, Kevin Page, Joe Stevens, Laura Clifton, Patrick Wilson
Sito web:
Nelle sale dal: 2004
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
Texas, 1836. Un gruppo di coraggiosi soldati americani guidati da Jim Bowie e Davy Crockett (Billy Bob Thornton) difendono per lunghi giorni Fort Alamo, assediati da più di duemila messicani comandati dal generale dittatore Sant'Anna.
Il forte cadrà ed il massacro sarà inevitabile, tuttavia poco dopo il generale Huston (Dennis Quaid) giungerà con i rinforzi e sconfiggerà Sant'Anna, riconquistando definitivamente il territorio. I caduti di Alamo diverranno leggenda.
Il regista John Lee Hancock porta il nome di uno dei firmatari della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America, risultando in tal caso perfettamente idoneo a dirigere un film che parla di gloria e leggenda. Francamente, però, "Alamo" si rivela un'autentica delusione secondo tutti i punti di vista, a cominciare da una sceneggiatura prolissa e stanca che non sa in alcun modo sostenere l'eroismo di cui il film dovrebbe essere pregno. Questa nuova versione della mitica resistenza all'assedio della missione in Texas non regge il confronto con "La battaglia di Alamo" del 1960, innanzitutto perchè pecca a livello storico e descrittivo: Hancock riempie il forte con una manica di diseredati e ubriaconi, rivelando numerosi conflitti fra coloro che dovrebbero guidarli.
Le dinamiche dell'assedio, poi, sono a dir poco disastrose: secondo questa versione, assai improbabile, Alamo cade a causa della disattenzione delle sentinelle, cadute in un sonno profondo e favorendo, così, l'avvicinamento silenzioso dei soldati messicani.
Fatta eccezione per la scenografia, tutto sommato ben fatta, il resto dimostra un'ingenuità incredibile, discorso compreso per la caratterizzazione dei personaggi. L'unico che si fa valere e giustifica a ragione la sua fama è Davy Crockett, guerriero carismatico interpretato da Billy Bob Thornton e nel 1960 dal grande John Wayne.
Le sontuose scene barocche non riescono a elevare il film dalla sua evidente mediocrità, in più le oratorie patriottiche pregne di retorica militare saturano ormai buona parte della cinematografia americana, rivelando le debolezze di una nazione incline alla superbia e all'ostentazione del suo potere politico. Il ricorso a frasi d'impatto e commoventi commemorazioni dai toni solenni non funzionano più in molti contesti. Hancock costruisce un baraccone che accenna soltanto le sue potenzialità, mostrando timidamente qualche frammento di spettacolarità ludica.
Una sceneggiatura più meditata avrebbe di certo dato origine ad un film perfettamente collocato nel suo genere, il risultato è invece un pretenzioso tentativo di elogiare il coraggio di un gruppo di soldati, che avrebbe meritato una vicenda cinematografica non necessariamente altisonante ma almeno fedele ai fatti storici.
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