L'assassinio di Jesse James
Titolo originale: The assassination of Jesse James
USA: 2007. Regia di: Andrew Dominik Genere: Western Durata: 155'
Interpreti: Brad Pitt, Casey Affleck, Sam Shepard, Sam Rockwell, Garret Dillahunt, Mary-Louise Parker, Barbara Kozicki
Sito web: www.jessejamesmovie.warnerbros.com
Nelle sale dal: 21/12/2007
Voto: 7
Recensione di: Dario Carta
"L'assassinio di Jesse James,per mano del codardo Robert Ford",è un bel film,tratto dall'omonimo romanzo di Ron Hansen,del 1983.
La narrazione ci conduce nel Missouri,nel 1881,all'incontro fra il fuorilegge Jesse James e il giovane Robert Ford.
Le prime immagini ci mostrano un colloquio fra Frank James,fratello maggiore di Jesse(spettacolare Sam Shepard!) e Ford (Casey Affleck).
L'ottima regia di Andrew Dominik,ci consente di mettere a fuoco fin da subito i connottati della personalità di Robert Ford.
E ha il sale di saperlo fare sapientemente su due prospettive:la prima,l'insipiente ambiguità del giovane,cui segue la solida conferma nelle risposte da parte di Frank,sicuro leader della scena e comunque del rapporto con il fratello minore.
Non va meglio la sequenza successiva,ove Ford parla con Jesse (Brad Pitt) e dove conferma i colori della sua personalità. Il quadro che prelude l'intero film,è tracciato a meno di 12 minuti dall'inizio. La successiva narrazione,regala una pellicola di ottima fattura,in grado di tratteggiare con raffinatezza i lineamenti caratteriali dei personaggi,senza scivolare nel rivisto o inciampare in monotone dilungaggini,nonostante la notevole durata del film (160 minuti).
Bella è la sequenza di pochi secondi,che vede il silenzioso confronto fra i due fratelli Jess e Frank,dopo la rapina al treno e che,senza una parola,ci descrive le loro posizioni riguardo la vita condotta.
E' Frank,seduto e chino ed è Jess a margine dell'inquadratura,appena oltre lo stipite della porta,come timoroso ed insicuro,ma consapevole di aver appena varcato una soglia che lo conduce in uno spazio agitato dalla follia.
Le immagini che seguono,dipingono i lineamenti caratteriali di Ford con tratto graffiante e lo sagomano come un personaggio relegato ai margini della realtà del gruppo,malvisto dai suoi colleghi,cresciuto nell'ossessione di Jesse e che gradualmente matura con lui un rapporto di amore odio.
Qua e là,la voce fuoricampo,conferisce al racconto una preziosa nota di sviluppo storiografico,che supporta i singoli fatti ed eventi che imbastiscono il filo della storia.
Questo è sicuramente una traccia veritiera della vita di Jesse James,ma la pellicola la snocciola secondo una angolazione alternativa.
E' la prospettiva dei personaggi comprimari,che conduce per mano lo spettatore,dei membri della banda che,disgregatosi dopo l'ultima rapina al treno,vengono braccati e uccisi da Jess,come sospettati di tradimento.
Andrew Dominik,ha qui una regia che ricorda Terrence Malik (I giorni del Cielo,La sottile linea rossa,The New World),per le scene di ampio ed arioso respiro.
Sam Shepard(Il rapporto Pelican,Crimini del cuore,Codice Swordfish,Black Hawk Down),è splendido nelle vesti di Frank James.
Vero cantore dell'America rurale,è ottimo nell'inserire nel personaggio la vena del denso uomo del Sud.
In pochi ricordano che fu lui lo sceneggiatore di Zabriskie Point e di Paris Texas e ci è difficile immaginare un migliore interprete per questo ruolo.
"L'assassinio di Jesse James" è un film generoso,egregio nel suo successo nell'aver descritto la vita,i risvolti,i tormenti di un personaggio complesso e controverso come Jesse James,nobile ed elegante come struttura,interessante nello sviluppo e con una lodevole sceneggiatura di tipo alternativo ma coerente con il genere trattato.
In USA,la pellicola ha riscosso grande successo,e questo affascina,perchè conferma il radicato interesse americano per il proprio retaggio storico.
Attuali capolavori di questo filone,come"Gli spietati",di C. Eastwood,o "No Country for Old Men",del fratelli Coen,pur non appartenendo all'antologia del tradizionale Western alla maniera di Ford o Mann,prolungano il gusto e la ricchezza di una epopea vissuta e raccontata in una dimensione che si innesta ed incarna il sogno americano.
Questa edizione cinematografica della vita di Jesse James,non ha le ali per poter volare al fianco della trasposizione del '38 di H. King (T. Power ed H. Fonda),ma,al pari dell'ultimo "Yuma",va visto ed inteso con gli occhi del cinema di oggi.
Questo Jesse,non va proiettato sullo stesso schermo di "Il vendicatore di Jess il bandito",(1940,H.Fonda,G.Tierney,J.Carradine),perchè Fritz Lang voleva che Fonda raccontasse fatti di diversa natura.
Nicholas Ray,ne "La vera storia di Jess il bandito" (1957,R.Wagner,J.Hunter),ripropone il film di King del '38,ma con dei "personaggi eccentrici,ribelli o antinconformisti,con o senza causa,perdenti o romantici,che cercano nell'amore un'estrema ragione di essere" (Morando Morandini).
Aggraziato ed arioso è lo splendido "I cavalieri dalle lunghe ombre),1980, di Walter Hill,ove il regista affida a vere coppie di fratelli,i ruoli dei personaggi del film.
I Keach(Jesse e Frank James),i Carradine (Cole,Jim e Bob Younger),i Guest (Bob e Charley Ford),i Quaid (Ed e Clell Miller),sono narrati in uno splendido affresco e cantati da nientedimeno che Ry Cooder.
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