L’informatore
Dopo 28 romanzi, buona parte dei quali legal thriller, anche con questo ventinovesimo “L’informatore” (edito come tutti dalla Mondadori, con una splendida e suggestiva copertina) John Grisham porta all’attenzione del pubblico una storia ricca di sfaccettature e intrigante.
A differenza di altre storie, giusto la parte iniziale de “L’informatore” non è immediatamente immersiva.
Un giudice corrotto, collegato a un casinò gestito da una piccola gang criminale sconosciuta ai più, sembra non raccontare niente di nuovo: un’illegalità di ordinaria amministrazione di cui nessuno vuole occuparsi. Proseguendo nella lettura, però, ci si accorge che i segreti tenuti gelosamente nascosti dai personaggi e l’investigazione atta a smascherarli attiva la partecipazione del lettore, che non riesce più a staccarsi dall’intreccio e vuole scoprire cosa c’è dietro.
Lacy e Hugo sono due investigatori della Commissione Disciplinare Giudiziaria, che si occupa della cattiva condotta dei giudici.
Un giorno vengono invitati ad un incontro con un tipo misterioso, Greg Meyers, il quale racconta la storia del giudice più corrotto degli Stati Uniti d’America. Greg, avvocato radiato dall’albo e ora riabilitato, ha un solo cliente: l’informatore, che sa molto sui loschi traffici della giudice Claudia McDover e del criminale Vonn Dubuse, il quale attraverso intimidazioni e omicidi, è riuscito a mettere le mani su un casinò, che frutta milioni di dollari l’anno, e a prendersi un sacco di benefit non dichiarati grazie a società off-shore.
Essendo risoluto a mantenere segreta la propria identità, l’informatore non vuole formulare la denuncia di proprio pugno, e qui entra in gioco Greg, il quale spartirà con la talpa la ricompensa prevista dalla legge per questi casi. Lacy e Hugo cominciano a fare domande in giro e a capire che la storia di Greg è attendibile. I due, però, cadono in una trappola e Hugo muore. Lacy rovisterà ancora più a fondo, decisa a far venire a galla tutto il marcio esistente e a fare giustizia, ma dovrà stare molto attenta.
Ne “L’informatore” John Grisham parla di corruzione, di quanto sia immensamente facile lasciarsi corrompere, quando non si ha l’animo pulito e fa gola “guadagnare” più soldi di quanti se ne possa spendere. Ad essere sotto i riflettori, in particolare, è l’ingordigia di non averne mai abbastanza. Centinaia di milioni di dollari sotto forma di gioielli, pietre preziose, monete antiche, quadri e quant’altro, nascosti per essere ammirati solo per qualche fugace momento.
L’autore rimarca che per essere delle cattive persone, non c’è bisogno di ammazzare nessuno di propria mano, basta fare il proprio lavoro disonestamente – come fa la giudice McDover – contribuendo di fatto all’assassinio.
Inoltre si evidenzia che i tutori della legge a volte svolgono il proprio lavoro in maniera adeguata e fino in fondo quando c’è da guadagnare una bella figura a livello nazionale per una promozione o se c’è un caso grosso che metta in luce il buon operato dell’agenzia, in questo caso dell’FBI. Molto spesso è l’ambizione personale a muovere i fili, facendo la cosa giusta o quella sbagliata.
Anche in questo romanzo John Grisham mostra un altro lato oscuro della legislatura americana, espresso sempre con una eccellente atmosfera ricca di suspense e coinvolgente fino all’epilogo. Buona lettura!
L’informatore
Titolo originale: The Whistler
Autore: John Grisham
Traduzione: Luca Fusari
Casa editrice: Mondadori, 2016
Pagine: 332
Prezzo: € 22.00 (e-book disponibile)
Francesca Caruso
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