Fino a dopo l’equinozio
L’opera che il lettore si appresta a leggere è un qualcosa di diverso rispetto alle altre di Natsume Soseki. Oltre al suo splendido modo di raccontare le personalità e i drammi interiori dei suoi personaggi, partendo dal narrare la storia di Keitaro cambia il corso degli eventi cambiando di fatto il protagonista, trasformando Keitaro in un testimone delle avventure altrui. Il centro del romanzo diventa il suo amico Sunaga, colui che vive nel mondo in cui Keitaro vorrebbe entrare ed è protagonista delle avventure romanzesche di cui Keitaro è curioso.
Il giovane laureato Keitaro vive in una pensione per scapoli.
Trascorre le sue giornate tra il cercare lavoro e il non far nulla, se non intrattenersi con un altro cliente della pensione, Morimoto, un uomo circondato da un alone di mistero, che gli racconta le avventure più strane e romanzesche successegli, catturando di fatto il suo interesse. Keitaro è un sognatore e vorrebbe viverle in prima persona, la sua realtà, però, è ben lontana da qualsiasi storia avventurosa. Spesso va a trovare il suo amico Sunaga a casa.
Durante una di queste visite gli chiede di intercedere presso lo zio Taguchi per riuscire a ottenere un lavoro. Dopo vari tentativi falliti, Keitaro riesce a parlare con Taguchi, il quale gli dà l’incarico di seguire un uomo con un cappello di feltro nero e un cappotto mélange, che sarebbe sceso alla fermata del tram di Ogawamachi. Alto, magro, sui quarant’anni e con un grosso neo sulle sopracciglia.
Una volta individuatolo avrebbe dovuto pedinarlo per un paio d’ore e successivamente riferire a Taguchi quanto visto. A Keitaro non sembra vero: grazie a quest’incarico potrà vivere una vera avventura come nei romanzi e trovare al contempo un lavoro. Ci riuscirà?
Natsume Soseki è un maestro nel descrivere i pensieri, a volte torturanti, che affollano la mente dei suoi personaggi, ma in quest’opera si dimostra essere anche un’artista nel creare un’atmosfera ricca di suspense e di mistero, per poi far cambiare direzione alla narrazione, cambiando di fatto il narratore/protagonista in maniera così fluida e naturale da essere percepita dal lettore come un passaggio di testimone teso ad arricchire la narrazione, a cui si aggiunge una vena di romanticismo, quella di cui tanto è curioso Keitaro all’inizio. Qual è la relazione tra Sunaga e la misteriosa siluette intravista di sfuggita da Keitaro mentre entra in casa dell’amico?
Questa lettura creerà diversi stimoli emotivi, andando incontro ai gusti di molti lettori. Inoltre lascia un insegnamento finale – oltre a quelli sparsi nei discorsi interiori e tra i personaggi – molto importante: saper ascoltare è un dono, un talento, per quanto non possa sembrarlo. “In sostanza, tutto ciò che ha appreso sulla vita e tutto quello che ha provato lo deve esclusivamente ai propri timpani”. Non è detto che essere un semplice testimone di quanto accade intorno a sè significhi non vivere pienamente la propria esistenza. Dall’essere testimoni si possono ricavare dei frutti incredibili, che emozionano e rendono felici se lo si fa correttamente.
Fino a dopo l’equinozio
Titolo originale: Higan sugi made, 1912
Autore: Natsume Soseki
Traduzione: Andrea Maurizi
Casa editrice: Neri Pozza, 2018
Pagine: 391
Prezzo: € 18,00
Questo libro è stato prodotto col sole: Azienda carbon-free
Francesca Caruso
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